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World Soil Day 2023, CIC: Proteggere acqua e suolo  

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Martedì 5 dicembre a Bergamo si svolge la settima edizione del convegno del Consorzio Italiano Compostatori “Dalla terra alla Terra”, per fare il punto sull’importanza e sulla salute dei nostri suoli e per sottolineare il ruolo cruciale per la fertilità dei suoli dei fertilizzanti prodotti dal riciclo dei nostri scarti di natura organica che, restituiti alla terra, contribuiscono al nutrimento del suolo e alla decarbonizzazione, aiutando a contrastare il cambiamento climatico.


In occasione del World Soil Day (Giornata Mondiale del Suolo – 5 dicembre) istituito dalla FAO, il CIC – Consorzio Italiano Compostatori organizza, in collaborazione con la Fondazione Re Soil Foundation, la settima edizione del convegnoDalla terra alla Terra | Il suolo tra cambiamenti climatici e nuovi stili di vita” con l’obiettivo di riflettere sul suolo, sugli effetti del cambiamento climatico e sugli obiettivi da raggiungere per tutelarlo e preservarlo.

L’evento si terrà a Bergamo, Capitale 2023 della Cultura insieme a Brescia, martedì 5 dicembre a partire dalle ore 10.00, presso il Monastero di Astino (sia in presenza che online), e vedrà la partecipazione di esperti ed operatori del settore del biowaste, offrendo una panoramica a livello nazionale ma anche europeo e internazionale.

Ad aprire la mattinata saranno i saluti di Natalia Rodriguez Eugenio (Land and Water Officer FAO) e di Stefano Zenoni (Assessore Ambiente Comune di Bergamo). Nel corso del convegno, moderato da Valerio Rossi Albertini, divulgatore scientifico e primo ricercatore CNR, accanto a Lella Miccolis (Presidente CIC) e Massimo Centemero (Direttore CIC) interverranno Margherita Caggiano (RE Soil Foundation), Claudio Ciavatta (Ordinario di chimica Agraria Alma Mater Studiorum – Università di Bologna), Catia Bastioli (Amministratore Delegato di Novamont S.p.A. e Presidente di Cluster Spring), Luca Montanarella (Commissione Europea, JRC), Anna Luise (Responsabile dell’Unità Strumenti di Sostenibilità ISPRA e Corrispondente Tecnico-scientifico UNCCD), Michele Munafò (Responsabile Servizio per il sistema informativo nazionale ambientale – ISPRA), Antonio Capone (Consiglio Nazionale CONAF), Eleonora Mariano (Responsabile progetti PEFC Italia), Roberto Moncalvo (Re Soil Foundation – Coldiretti).
 

Partendo dal tema del World Soil Day 2023 “Soil and water: a source of life”, l’evento punta a sottolineare come la sopravvivenza del nostro pianeta dipenda dal prezioso legame tra suolo e acqua, considerando che oltre il 95% del cibo proviene da queste due risorse. Per quanto riguarda il suolo, in particolare, si stima che contenga tra il 25% e il 35% circa della biodiversità totale, considerando tutti gli organismi viventi, tra cui i microrganismi che svolgono un ruolo fondamentale per il mantenimento della qualità del terreno e della sua fertilità. Tuttavia, a causa dei cambiamenti climatici e delle attività umane, i suoli si stanno degradando, esercitando una pressione eccessiva sulle risorse idriche, poiché l’erosione sconvolge l’equilibrio naturale e riduce la disponibilità di acqua per tutte le forme di vita.

L’evento, il VII che il CIC organizza per celebrare la Giornata Mondiale del Suolo, tratterà temi fondamentali quali il consumo di suolo e le direttive nazionali e comunitarie conseguenti ma riporterà l’attenzione alle pratiche agronomiche di mantenimento della sostanza organica quale contributo sia alle produzioni agrarie, che in Italia sono di elevata qualità, sia alle pratiche che incrementano lo stock di Carbonio nel suolo.

Come ribadisce il CIC, la filiera del biowaste (il riciclo dei nostri scarti organici) ha un ruolo importante nella tutela del suolo e di conseguenza delle risorse idriche. In Italia, nel 2021 sono state trattate 8,3 milioni di tonnellate di rifiuti a matrice organica, di cui 7,3 milioni provenienti dalla raccolta differenziata, che sono state trasformate in 2,1 milioni di tonnellate di compost.

Il suolo svolge un ruolo decisivo nel turnover del Carbonio e quindi nella cattura e nel potenziale stoccaggio di CO2. In questo senso è fondamentale sostenere il recupero di materia da ogni rifiuto organico compostabile, promuovendo la centralità dei fertilizzanti organici, con particolare attenzione a quelli che derivano dalla trasformazione dei rifiuti a matrice organica”, spiega Massimo Centemero, direttore del CIC. “Dalla trasformazione di questi rifiuti, si ottengono più di due milioni di tonnellate di compost, fertilizzante organico che, restituito alla terra, nutre ed alimenta la vita nel suolo e aiuta a contrastare il cambiamento climatico. Si calcola che, nel 2021, il settore del riciclo organico abbia infatti contribuito a stoccare nel terreno circa 600.000 t di sostanza organica, risparmiando 3,8 milioni di tonnellate di CO2 equivalente/anno rispetto all’avvio in discarica. Il riciclo di materia è la forma più intelligente di conservazione di energia”.

“Considerando che il suolo è una risorsa non rinnovabile, è quanto mai urgente prevedere interventi normativi che supportino enti, imprenditori e associazioni per introdurre pratiche rigenerative atte ad arrestarne il degrado e la perdita di fertilità, riportando la materia organica nel suolo, per renderlo più resiliente e fertile e per contribuire alla decarbonizzazione dell’atmosfera attraverso l’assorbimento di carbonio”, aggiunge Lella Miccolis, Presidente del CIC. “La Giornata Mondiale del Suolo 2023 rappresenta quindi un momento fondamentale per continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza e sulla relazione tra suolo e acqua”. Il compost ottenuto da rifiuti organici selezionati alla fonte è un fertilizzante organico che può essere utilizzato come ammendante in diversi settori, dall’agricoltura di pieno campo all’orticoltura, dalla frutticoltura al florovivaismo, dalla paesaggistica alla manutenzione di parchi e giardini. L’uso di questo compost comporta benefici in termini di minori emissioni: essendo ricco di elementi nutritivi (azoto, potassio e fosforo), consente di limitare l’utilizzo di fertilizzanti minerali e di sintesi e di pesticidi; inoltre, assicura una migliore lavorabilità del suolo e un minor numero di operazioni, con significativo risparmio di combustibili fossili per la movimentazione delle macchine agricole e l’irrigazione. Grazie a una maggiore capacità di ritenzione idrica del suolo, diminuisce la necessità di irrigazione con conseguente risparmio della risorsa idrica e infine, grazie a un’efficace modalità di gestione della frazione organica dei rifiuti, impedisce che il carbonio in essa contenuto sia trasformato in CO2 e liberato in atmosfera, venendo in parte mineralizzato e in parte convertito in frazioni più stabili