Sequestrate 250mila imprese abusive. La Regione Campania punta sugli impianti di compostaggio
Si è chiuso nel salone delle Grida della Camera di Commercio il Vertice nazionale sulla gestione dei rifiuti organizzato dall’Albo Nazionale Gestori Ambientali per la prima volta a Napoli in occasione del 25esimo anno di attività. Presenti i delegati delle 21 sezioni a sostegno delle circa 155mila imprese iscritte (tra cui 20mila trasportatori professionisti e 124mila trasportatori dei propri rifiuti). L’Albo si candida ad alleggerire il Ministero dell’Ambiente di cui è emanazione gestendo tutte le attività del registro elettronico nazionale dei rifiuti e il nuovo sistema di tracciabilità con il passaggio dai formulari al formato elettronico.
Al vertice è intervenuto il vicepresidente della Giunta regionale della Campania nonché assessore all’Ambiente Fulvio Bonavitacola: “In Campania differenziata al 53 per cento. No a nuovi termovalorizzatori, avremo 15 impianti di compostaggio da 30mila tonnellate. L’Albo Gestori è la forma più organizzata per le imprese che operano nell’ambiente”. L’assessore all’Ambiente del Comune di Napoli Raffaele Del Giudice si è soffermato sul rischio emergenza rifiuti a settembre per lo stop del termovalorizzatore di Acerra: “Gestiremo l’emergenza. Abbiamo chiesto alla Regione di preparare il piano per affrontare lo stop delle linee dell’impianto e, come in situazioni analoghe pregresse, abbiamo attrezzato un polo logistico per non saturare gli impianti: aspettiamo prima che si liberino e poi andiamo con la nostra parte di rifiuti. Ho dato mandato ad Asìa di organizzare e attrezzare 10 isole ecologiche per tutta la parte riciclabile e puntiamo sulla differenziata aumentata con attività stradali di prossimità tramite campane. Napoli intanto è passata da 1400 tonnellate di rifiuti al giorno a 800“.
“L’Albo Nazionale Gestori Ambientali si candida a gestire il registro elettronico nazionale dei rifiuti e la nuova tracciabilità. Siamo pronti – commenta Eugenio Onori, presidente nazionale Albo Gestori ambientali – a partire alleggerendo così anche il ministero. Sono 20mila in Italia i trasportatori dei rifiuti, più 125mila imprese che operano in altri settori ma sono obbligati a trasportare in proprio come le imprese edili”. Ciro Fiola, presidente della Camera di Commercio di Napoli e della sezione regionale dell’Albo Gestori, sollecita “la creazione degli impianti intermedi: in Campania sono 8400 gli iscritti all’Albo di cui 2000 operatori professionali (bonificatori e trasportatori) e 6200 i trasportatori dei propri rifiuti. Al via la regolarizzazione degli ambulanti raccoglitori di ferro (per ora si sono regolarizzati in 50)”.
Il Tenente Colonnello dei Carabinieri Fernando Maisto ha sottolineato l’importanza del protocollo d’intesa siglato con la Camera di Commercio e l’Albo Gestori che consente l’accesso diretto alle banche dati da parte delle forze dell’ordine per attività e controllo di veicolo e per pianificare atti. “È così possibile fotografare con un cellulare la targa di un veicolo e avere indicazioni su ciò che trasporta, sulla titolarità della ditta e su tutti i dati riferiti all’operatore di raccolta dei rifiuti con relativi documenti di trasporto”. Il vicesegretario generale di Unioncamere Marco Conte ha sfatato il mito secondo cui la maggior parte dei rifiuti del Sud vengono portati al Nord: “È invece vero che alcune aree esportano prevalentemente per una carenza di impianti, soprattutto Lazio, Campania e Sicilia. La maglia nera non va alla Campania, tutta l’Italia non riesce ad arrivare al 50 per cento di raccolta differenziata e l’obiettivo da realizzare entro il 2030 è raggiungere l’80 per cento: per coprire il 30 per cento mancante occorre una gestione industriale di tutta la filiera della gestione dei rifiuti, a partire dalla raccolta differenziata spinta che separi le frazioni il più possibile fino dall’origine in modo che i rifiuti possano andare negli impianti di trattamento. La Campania manda prevalentemente i rifiuti in Lombardia e Veneto dove vengono trattati nei termovalorizzatori. La carenza di impianti non è una carenza di capacità di termovalorizzazione e incenerimento ma di impianti di trattamento per riciclo e riuso. La Campania ha migliorato il livello di raccolta differenziata ma è ancora lontana dagli obiettivi dell’Unione europea”. I dirigenti del Ministero dell’Ambiente Ilde Gaudiello e Tullio Berlenghi hanno sottolineato: “Il Ministero continua a mantenere il rapporto di collaborazione con l’Albo Gestori per il superamento del sistema Sistri e per arrivare ad una gestione dei rifiuti improntata ai principi della trasparenza, funzionalità e legalità. Nei prossimi giorni con il decreto Salvamare non sarà più un illecito raccogliere i rifiuti dall’acqua e i pescatori saranno gli spazzini del Mediterraneo”. Il Generale di Brigata Ciro Lungo del Comando regionale Carabinieri Forestali ha aggiunto: “Molte strutture che smaltiscono rifiuti non sono riconosciute dalla pubblica amministrazione perché non iscritte alla Camera di Commercio né in possesso di un registro di produzione dei rifiuti. Sta emergendo sempre di più questa economia illecita anche se i roghi sono in diminuzione ma le aziende sequestrate nel 2018 sono ben 250 tra Napoli e Caserta e 50 sono gli automezzi che trasportavano rifiuti senza autorizzazione necessaria”.
Le novità degli ultimi cinque anni
I Gestori ambientali negli ultimi 5 anni hanno lavorato molto sulla semplificazione delle procedure per il rilascio delle autorizzazioni per la gestione e il trasporto dei rifiuti: sono state eliminate norme non necessarie all’obiettivo di protezione dell’ambiente. Ad esempio chi ha il rilascio dell’autorizzazione al trasporto dei rifiuti speciali ha automaticamente anche quella per i rifiuti semplici. È stata istituita poi la nuova figura del responsabile tecnico per verificare la preparazione del soggetto gestore. L’albo ha recepito il sistema certificativo regionale uniformando le procedure: prima per trasportare i rifiuti dalla Campania alla Toscana occorrevano tre autorizzazioni e tre fideiussioni. Ora per ottenere un’autorizzazione sono sufficienti 40 giorni e l’albo pubblico monitora tutte le targhe autorizzate. Il processo di riforma avviato già da 5 anni si è concretizzato con il regolamento 120 del 2014 che fa risparmiare alle imprese 15 milioni di euro. I costi per iscriversi all’Albo obbligatorio oscillano: si arriva a 1200 euro l’anno per grandi società di gestione municipale come l’Asìa di Napoli. Questi solo alcuni dei temi affrontati a Napoli, che è stata scelta per ospitare l’Assemblea Generale dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali del Ministero dell’Ambiente, in occasione del suo 25esimo anno di attività. Gli “stati generali” hanno portato ad un confronto allargato ad altri enti territoriali che si occupano di ambiente e della sua tutela per tracciare un bilancio del lavoro del Comitato nazionale e delle Sezioni regionali per la programmazione futura.
L’albo – Che cos’è
L’Albo nazionale gestori ambientali è stato istituito dal D.Lgs 152/06 e succede all’Albo nazionale gestori rifiuti disciplinato dal D.Lgs 22/97. È costituito presso il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ed è articolato in un Comitato Nazionale, con sede presso il medesimo Ministero, e in Sezioni regionali e provinciali, con sede presso le Camere di commercio dei capoluoghi di regione e delle province autonome di Trento e Bolzano. Il Comitato Nazionale e le Sezioni regionali e provinciali sono interconnessi dalla rete telematica delle Camere di Commercio. L’Albo gestori ambientali è deputato al riconoscimento del possesso di particolari requisiti tecnici, morali e di capacità finanziaria in capo ai soggetti che intendono svolgere l’attività di trasporto rifiuti, bonifica siti inquinati e/o contenenti amianto, commercio ed intermediazione rifiuti senza detenzione degli stessi. L’Albo garantisce la trasparenza per l’intero settore, è punto di riferimento per le imprese che producono rifiuti, per le amministrazioni pubbliche e per i cittadini, nonché anello del sistema di contabilità dei rifiuti; viene aggiornato in tempo reale e può essere consultato su http://www.albonazionalegestoriambientali.it. Nello stesso è disponibile un’area riservata alle imprese iscritte che, mediante un accesso autenticato, hanno la possibilità di presentare le istanze ed effettuare i pagamenti telematicamente, nonché controllare la propria posizione.