Il ministero della Transizione ecologica ha disposto ulteriori 10 milioni di euro per la messa in sicurezza dell’ecomostro di via Le Lame, la bomba ecologica presente nella zona industriale di Frosinone.
L’annuncio viene dalla sottosegretaria alla Transizione ecologica Ilaria Fontana: “Novità in arrivo per la Valle del Sacco: ieri il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha sottoscritto l’addendum all’accordo di programma tra ministero e Regione Lazio per la bonifica del SIN (Siti di interesse nazionale) Bacino del Fiume Sacco”.
Questo atto modifica il precedente accordo di marzo 2019 andando a rimodulare interventi e modalità di programmazione, aggiungendo anche risorse per interventi ulteriori rispetto a quelli programmati.
“Sono stati recuperati e resi operativi – ha aggiunto Fontana – gli accordi siglati dal vecchio ufficio commissariale con ditte operanti nell’area e che assunsero l’impegno di contribuire economicamente alla bonifica dei luoghi. Grazie a questo passaggio è stato possibile destinare oltre 10 milioni di euro dei Fondi di Sviluppo e Coesione del Ministero alle attività di messa in sicurezza della discarica di Via Le Lame a Frosinone, così come il potenziamento delle indagini epidemiologiche”.
30 anni di sversamenti e disastri ambientali
La vicenda della Valle del Sacco era tornata d’attualità nel dicembre 2018, con l’inchiesta per “disastro plurimo” aperta dalla Procura di Frosinone, in base ai dati di Arpa Lazio che rilevò nelle acque del fiume Sacco e dell’affluente Alabro un quantitativo di solventi di 8 volte superiore ai livelli consentiti. Un episodio che accelerò l’iter già iniziato presso il ministero dell’Ambiente nel 2006, all’indomani del ritrovamento di decine di carcasse di mucche lungo le rive del fiume. L’allora presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, nominato commissario dell’emergenza, ottenne 20 milioni di euro di fondi per la bonifica, mai davvero partita, nonostante le promesse delle amministrazioni di turno.
Ultimamente, il presidente della Regione Lazio Zingaretti era riuscito a ottenere il riconoscimento di Sin (Sito d’Interesse Nazionale), così da agevolare l’arrivo dei fondi e guadagnare regole più stringenti per le industrie del posto, da sempre le principali accusate del disastro ambientale.
A marzo 2019 il ministro dell’Ambiente Sergio Costa e Zingaretti, firmarono un protocollo d’intesa per l’anticipo di un finanziamento di 53,6 milioni di euro per la messa in sicurezza dell’area. Si questo documento si innesta ora l’iniezione di altro 10 milioni di euro.