Ieri mattina a Roma si è svolto il workshop tecnico “La chiusura del ciclo nucleare: le opportunità per la filiera italiana”, organizzato da Unindustria e Sogin, la società pubblica che si occupa dello smantellamento (decommissioning) degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi.
Rivolta al mondo imprenditoriale, l’iniziativa risponde al comune impegno di Unindustria e Sogin, guidate rispettivamente da Filippo Tortoriello e Luca Desiata, nel rafforzare le sinergie per cogliere le opportunità di sviluppo legate alla chiusura del ciclo nucleare, un settore rilevante per il Paese e in graduale espansione all’estero.
Quello di ieri è uno degli appuntamenti promossi da Sogin nei territori che ospitano gli impianti nucleari in fase di smantellamento, di cui due nel Lazio: la centrale nucleare di Latina e gli impianti IPU e OPEC di Casaccia, nei pressi di Roma. Si tratta di un percorso, avviato lo scorso 8 marzo in Confindustria a Roma, che contribuisce alla crescita delle realtà territoriali, garantendo dialogo, trasparenza e partecipazione.
Durante il workshop tecnico Sogin ha presentato il piano e la strategia della committenza, ma anche il nuovo sistema di qualificazione dei fornitori, asset strategici per garantire performance in crescita, massima sicurezza e sostenibilità ambientale in tutte le fasi degli interventi di decommissioning.
Il piano della committenza raccoglie le informazioni principali sulle procedure di gara programmate da Sogin. Nel piano per il 2017 sono previste gare per un valore complessivo di 290 milioni di euro, di cui il 75% per le attività negli ottositi nucleari in smantellamento.
Il processo di qualificazione di Sogin consente di definire un elenco di imprese con elevati standard di qualità da invitare ai singoli iter di gara. Di recente è stato revisionato nei criteri e nelle procedure per l’iscrizione, semplificando il processo di qualifica e ponendo le basi per rafforzare nel tempo la filiera del settore.
Le principali novità per le imprese riguardano: la semplificazione delle modalità di iscrizione, l’ampliamento delle categorie merceologiche, la riduzione del contributo economico per la qualificazione, la maggiore attenzione alle aziende con meno di 3 anni di vita, oltre alla validità illimitata e su tutto il territorio nazionale della qualifica.
Durante il workshop è emerso come il rinnovato sistema di qualificazione possa da un lato garantire standard qualitativi più elevati e dall’altro accrescere la capacità competitiva delle imprese laziali all’interno di un consolidato sistema industriale nazionale.
L’evento si è concluso con uno spazio dedicato allo “Sportello per l’assistenza alla qualificazione degli operatori economici locali”, strumento attivato da Sogin lo scorso anno per offrire informazioni e supporto alle aziende del territorio interessate a qualificarsi.