“I risultati ottenuti da Conou nascono da un passato che ha visto già comportamenti in linea con quelle che sono le nuove direttive. Un circuito virtuoso che abbiamo avviato 35 anni fa. Quando siamo partirti raccoglievamo il 20% del totale, adesso siamo arrivati al 97% del rifiuto raccolto e lo trattiamo tutto, lo rigeneriamo per intero. E’ il traguardo finale? No, perché in una logica di economia circolare ci sono sempre spazi che possono essere migliorati“. Così Paolo Tomasi, presidente del Conou (Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati) in occasione della prima giornata di Ecoforum, organizzato a Roma da Legambiente, La Nuova Ecologia e Kyoto Club con la partecipazione di Conou.
“Non bisogna mai mollare pensando di essere arrivati, c’è sempre qualche spazio in più da poter coprire a vantaggio dell’ambiente e dell’economia perché ‘riuso’ significa meno suolo consumato, meno materie prime utilizzate, meno Co2 emessa in atmosfera“, aggiunge Tomasi per il quale “l’economia circolare è una filosofia che ci apprestiamo ad affrontare nel migliore dei modi“.
Economia circolare che “significa lavorare in maniera diversa. Significa che non basta produrre nella maniera migliore possibile, ma bisogna predisporre le cose in maniera tale per cui il rifiuto che verrà a generarsi potrà essere riutilizzato. Una strada che, come obiettivo finale, ci dovrebbe portare all’azzeramento della produzione dei rifiuti. Una strada lunga che noi ci approntiamo ad affrontare“.