Arrivano dal comune di Roma le nuove linee guida che fissano le regole per il riciclo delle terre di scavo dei cantieri. La decisione è arrivata con una delibera dell’Assemblea capitolina.
L’obiettivo del progetto è creare un terreno comune dove si possano incrociare e incontrare in modo efficace domanda e offerta. Per chi scava per realizzare nuove infrastrutture e deve smaltire i materiali di scavo, trovare un’azienda che ne ha bisogno per realizzare altre opere come riempimenti o modellazione del terreno.
Per questo verrà costruito un database apposito in cui far confluire domanda e offerta, in modo che si incrocino.
La normativa “End of waste”
L’anno scorso, all’interno del Decreto Legislativo imprese, era stata approvata anche la nuova normativa “End of waste”. Questa regolamentava il riciclo di nuovi materiali che non erano precedentemente riutilizzabili a causa di un buco normativo. I nuovi materiali compresi nella normativa riguardavano non solo terre di scavo, ma anche plastiche miste, scarti della carta, scarti del vetro, oli lubrificanti e altro.
La Delibera n. 54 sulle terre di scavo
Un altro aggiornamento in materia era arrivato l’anno scorso, con la Delibera n. 54 del 9 maggio 2019. Il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente – SNPA, organo di coordinamento tra le ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale), ha approvato le “Linee guida sull’applicazione della disciplina per l’utilizzo delle terre e rocce da scavo”.
A questo link è possibile consultare la normativa nella sua versione integrale.