La società di ingegneria svizzera, leader nel settore in campo energetico, vince la gara
TBF + Partner AG, società svizzera, realtà di riferimento nel settore ingegneristico in ambito ambientale, si aggiudica la gara per la progettazione della Biopiattaforma di Sesto San Giovanni dedicata all’economia circolare. TBF avrà il compito di elaborare il progetto di simbiosi industriale che unirà in un unico polo green e carbon neutral (zero emissioni di CO2) altamente innovativo il depuratore di Gruppo CAP e il termovalorizzatore CORE S.p.a., Consorzio Recuperi Energetici.
TBF + Partner AG, è leader internazionale in campo energetico e in particolare nel settore della valorizzazione termica dei fanghi di depurazione. Tra le opere realizzate, l’impianto di incenerimento fanghi di Werdhölzli, utilizzato per lo smaltimento di tutti i fanghi del cantone Zurigo. Il progetto definitivo per la Biopiattaforma sarà presentato dalla società svizzera alla fine di novembre.
Quest’ultimo includerà anche le istanze che gli stakeholder locali hanno avanzato durante il percorso partecipativo e di dibattito pubblico, che porterà, tra le altre cose, a partire da settembre alla costituzione di un RAB (Residential Advisory Board), comitato consultivo dei cittadini, organo di monitoraggio e di scambio informazioni su tutte le scelte e le fasi del progetto.
Il nuovo impianto di via Manin, grazie a un investimento da 47 milioni di euro, intende non solo diventare un punto di eccellenza per la produzione di biometano dalla frazione umida dei rifiuti (FORSU) e per la valorizzazione dei fanghi da depurazione, ma aspira a diventare un hub di innovazione per tutti gli impianti di depurazione gestiti da CAP, e un centro per la sperimentazione sulle acque reflue che consenta di implementare le ultime tecnologiche nel settore. Una volta presentato il progetto definitivo, è prevista una seconda fase della durata di due mesi, che servirà a produrre la documentazione necessaria al successivo bando di gara per i lavori di realizzazione della Biopiattaforma. La terza e ultima fase, avviata a conclusione dell’iter autorizzativo, sarà rivolta a recepire ogni eventuale prescrizione derivante dal procedimento autorizzativo, con eventuale revisione del progetto entro i 30 giorni stabiliti dal bando.
I NUMERI DELLA BIOPIATTAFORMA
Il termoimpianto per il trattamento dei fanghi valorizzerà 65.000 tonnellate/anno di fanghi umidi pari a 14.100 tonnellate/anno di fanghi essiccati, interamente prodotti dai depuratori del Gruppo CAP, generando 11.120 MWh/anno di calore per il teleriscaldamento e fosforo come fertilizzante. In questo modo, il 75% dei fanghi verrà trasformato in energia e il 25% in fertilizzante. La linea di trattamento della FORSU invece tratterà 30.000 tonnellate/anno di rifiuti umidi (FORSU) per la produzione di biometano, proveniente dai comuni di Sesto San Giovanni, Pioltello, Cormano, Segrate, Cologno Monzese, cioè i cinque Comuni lombardi che sono parte di CORE. Non solo, dai residui solidi delle acque trattate sarà possibile produrre più energia pulita, a fronte di un’evidente riduzione dell’impatto ambientale sul territorio circostante.
Rispetto al termovalorizzatore attualmente in funzione è prevista una drastica diminuzione dei fumi e delle emissioni dannose (meno 76%) e l’annullamento delle emissioni climalteranti. L’avvio dell’impianto non solo consentirà di recuperare materia organica e trasformarla in energia, ma fornirà anche un forte impulso alla raccolta differenziata, portando benefici al territorio sestese in termini ambientali, occupazionali e come volano di crescita e sviluppo sostenibile.