In occasione dell’edizione 2023 di Ecomondo, Giuseppe Piardi, CEO di Stena Recycling presenterà presso lo stand del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, i risultati del progetto condiviso con il consorzio Ecolight e l’Università degli Studi di Brescia e (bando ministeriale vinto nel periodo 2017-2018).
L’obiettivo del progetto era lo sviluppo di processi innovativi di separazione e selezione delle plastiche provenienti dai RAEE R4 (piccoli elettrodomestici) per aumentarne la percentuale riciclabile.
Lo studio è partito da un processo di separazione della plastica dei RAEE già esistente nell’impianto PMR (recupero metalli preziosi) di Stena Recycling in Angiari (VR).
Con l’aiuto dell’Università di ingegneria di Brescia, sono state studiate le densità di separazione utilizzate nel processo di flottazione, per capire come variare la densità e l’uso degli additivi e come queste modifiche possono influenzare la corretta separazione della plastica in frazione riciclabile (con processi successivi per separare PS, ABS, PP/PE) e frazione non riciclabile per la presenza di bromurati (additivi antifiamma). In un secondo step lo studio si è concentrato sulla possibilità di separare all’interno della plastica pesante, una frazione di PC/ABS che può essere recuperata ma che per densità ora finisce nella frazione di scarto.
Da queste due diverse attività è stato efficientato il processo di separazione portando alla definizione della linea di flottazione realizzata nel nuovo impianto inaugurato da Stena Recycling ad Angiari in novembre del 2022 (investimento di circa 20 milioni), che crea importantissimi sbocchi nel mercato nazionale e europeo.
Partito dallo studio dei polimeri contenuti nelle frazioni di plastica leggera e pesante il progetto è passato alle fasi di analisi e miglioramento del processo di flottazione, caratterizzazione delle nuove frazioni in uscita (plastica leggera) per poi arrivare alla presentazione dei risultati.
Tutto questo è stato gestito nel contesto influenzato dallo stop all’esportazione che ha riversato sul mercato Europeo grandi quantità di plastica creando l’opportunità di sviluppare anche in Italia la filiera del polimero rigenerato, un importantissimo passo in avanti per “l’economia circolare”, data anche la tradizione italiana sulla tecnologia e sulla plastica.
Il recupero della plastica fino al 2019
Non esistendo in Italia un operatore che sapesse lavorare fino ad ottenere il pellet dalle plastiche dei RAEE, si era costretti ad andare all’estero (Cina è chiusa). Non esistevano standard che regolano la plastica riciclata da RAEE per l’End of Waste (come il set delle norme UNI 10667) già utilizzata per la plastica post consumo da raccolta urbana, questo è stato il punto di partenza per tutti i possibili sviluppi futuri in un’ottica di economia circolare.
Il mercato delle frazioni risultanti è molto complicato poiché la plastica rigenerata non avrà mai le caratteristiche del materiale di partenza e come rigenerata ha alcune limitazioni (estetica e contatto con i cibi) e deve essere impiegata per applicazioni non industriali.
Partendo dai polimeri rigenerati sono state fatte (nell’ultima fase del progetto) ulteriori analisi per le miscele di polimero rigenerato (in tabella sono riportati i risultati ottenuti), che per Stena Recycling sono stati la prima indagine, per lo sviluppo di prodotti EoW (end of waste cioè prodotto pronto ad essere utilizzato) considerando anche la possibilità di miscelare il riciclato con il materiale vergine allargando le possibilità di utilizzo.
Il progetto ha avuto 3 output importanti:
- Stena Recycling ha collaborato per la pubblicazione della Home UNI/PdR 139:2023, una prassi per la classificazione della plastica separata da RAEE, come linea guida di chi la deve recuperare e poi reimpiegare. Materie plastiche derivanti dal trattamento di rifiuti elettrici ed elettronici – Requisiti per trattamento e modalità di verifica.
La prassi di riferimento ha lo scopo di definire i requisiti per la corretta gestione delle materie plastiche derivanti dal trattamento
dei rifiuti elettrici ed elettronici fino al recupero come materiale da utilizzare nei successivi processi produttivi. - Il progetto è stato il punto di partenza per la progettazione della prima parte dell’impianto di trattamento plastiche da RAEE inaugurato nel 2022.
- Durante lo studio, le prove di separazione sulla frazione PC/ABS, hanno portato a sviluppare un ulteriore progetto che è stato presentato per il PNNR in cui si prevede di aggiungere una linea di separazione che è già stata pianificata nella nostra AIA, entro 3 anni.
Sicuramente siamo ora in grado di chiudere il loop, è un’attività che richiede investimenti in nuovi impianti, il supporto giuridico/normativo e una maggiore conoscenza della materia, tutti aspetti che richiedono la collaborazione dei produttori, degli impianti di trattamento e degli istituti di ricerca.
Si può operare concretamente per una maggior sostenibilità della plastica, che comunque rimane un materiale ad oggi poco sostituibile e che ha segnato il progresso economico e sociale negli ultimi anni.
- processo già testato e consolidato basato su un meccanismo di separazione per diversa densità delle plastiche,
- implementazione della tecnologia esistente per incrementare la qualità ed il recupero delle frazioni ottenute, e ridurre il consumo di acqua ed additivi ed i costi di processo attuali.
- A fronte di una raccolta Italia nel biennio coperto dal progetto (2018-2019) di quasi 135.000 ton di R4, in crescita costante, giungere alla definizione di un processo che possa diventare NORMA UNI.
Possibili sviluppi futuri
- Ulteriore separazione all’interno della plastica pesante: dai dati ricavati è possibile separare una frazione di PC e PC/ABS ed è possibile creare del granulo rigenerato a partire da questa frazione.
- Dalle prime prove la plastica recuperata non contiene bromurati ma ha scarse caratteristiche meccaniche; quindi il suo utilizzo dovrebbe essere all’interno di un polimero vergine con percentuali al di sotto del 20%.
- Sostegno normativo giuridico all’economia circolare. Per poter separare e riutilizzare le famiglie di plastiche PP/PE PS/ABS e PC/ABS c’è bisogno di un riferimento normativo che al pari dei metalli fornisca le caratteristiche del prodotto perché possa avvenire la cessazione di rifiuto.
- Al momento per il PS/ABS e PP/PE si può fare affidamento sulle norme UNI 10667 che però riguardano la plastica post-consumer da raccolta differenziata urbana e non le plastiche da RAEE.
- Contributo dei produttori di AEE per capire che tipo di plastiche o blend potrebbero essere utilizzate nei nuovi prodotti e come integrare il prodotto rigenerato negli stessi.