Come smaltire correttamente gli impianti fotovoltaici è una questione relativamente nuova, ma che già trova molte risposte efficaci. Il GSE, dopo aver classificato i pannelli come RAEE, definisce regole e modalità per la gestione dei pannelli a fine vita.
Il riciclo e il riuso sono fondamentali per la crescita dell’economia circolare, il cui scopo è quello di ridurre la quantità di rifiuti prodotti e valorizzare gli scarti, dando loro una seconda vita.
Riciclare un rifiuto, inoltre, permette anche di ridurre il consumo di energia e di emissioni necessari allo smaltimento diretto, ad esempio in discarica. L’obiettivo di ridurre i rifiuti, favorendone il riciclaggio è un tema molto importante nel settore edile.
Infatti, l’intero comparto produce costantemente una grande quantità di scarti, ma sono sempre più sviluppate le pratiche di riciclo dei materiali edili, dal cemento al vetro.
In parallelo al tema dei materiali, si sviluppa quello dello smaltimento degli impianti tecnologici utilizzati per il funzionamento degli edifici, tra cui il solare fotovoltaico. Attualmente nel nostro continente sono già oggi riciclati più del 90% dei pannelli, grazie al continuo studio di nuovi e più efficienti processi per lo smaltimento.
L’Italia – in cui sono attivi appositi consorzi per il trattamento dei rifiuti elettronici ed elettrici – è al secondo posto, dopo la Germania, per la quantità di pannelli avviati al riciclo nel periodo incluso tra il 2010 e il 2015, che raggiunge circa le 2mila tonnellate.
Smaltire i pannelli fotovoltaici: separare i materiali
Il problema dello smaltimento dei pannelli fotovoltaici, data l’età relativamente giovane di questa tecnologia, è, in un certo senso, nuovo. La vita media di un pannello ben realizzato può raggiungere i 20-25 anni, senza considerare eventuali guasti, e proprio per questo ci troviamo oggi ad affrontare una prima fase di sviluppo dell’industria del riciclo del fotovoltaico.
Il riciclo dei pannelli fotovoltaici, come anticipato, richiede particolare attenzione per il fatto che ogni modulo è composto da differenti materiali, che vanno trattati separatamente.
La maggior parte di essi, come vetro, polimeri e alluminio, non è pericoloso. Le sostanze potenzialmente dannose per la salute sono in piccola percentuale rispetto al totale e principalmente sono cadmio, selenio e gallio.
Quindi, per riciclare i pannelli fotovoltaici è necessario smontarli e separare correttamente tutti i materiali che li compongono.
Una volta fatto ciò, il recupero di tutti questi componenti, può diventare una ricca risorsa per la produzione di materiale da reimmettere nella filiere produttiva, di pannelli e non solo. Interessante sarebbe anche lo sviluppo di un mercato di pannelli solari usati, soprattutto in quei paesi in via di sviluppo in cui il potere d’acquisto è limitato.
Smaltimento dei pannelli fotovoltaici: soggetti coinvolti e normativa di riferimento
Lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici è un tema che spesso non viene affrontato a dovere e la dimostrazione sta nella mancanza di una legislazione di riferimento in molti paesi del mondo. Fortunatamente, in Europa esistono regole che disciplinano lo smaltimento degli impianti fotovoltaici.
In Italia, gli impianti fotovoltaici sono classificati come RAEE, ovvero “Rifiuti da apparecchiature Elettriche ed Elettroniche”. Il GSE, il Gestore dei Servizi Energetici, ha definito le istruzioni per gestire lo smaltimento degli impianti fotovoltaici, partendo da una prima distinzione tra impianti domestici ed industriali.
Secondo il D.Lgs 49/2014, gli impianti fotovoltaici domestici sono quelli con potenza nominale inferiore a 10 kW e, come tali, sono RAEE domestici da conferire nei centri di raccolta come R4. Per questa tipologia di pannelli, i proprietari dell’impianto, devono rivolgersi ai produttori, che risultano essere i responsabili del corretto smaltimento del fotovoltaico, che verrà conferito nei centri di raccolta senza spese per il proprietario.
Gli impianti fotovoltaici industriali, invece, hanno una potenza superiore ai 10 kWp. Se sono stati installati prima del 2014, i produttori saranno responsabili dello smaltimento solo in caso di sostituzione. Il GSE, sul proprio sito, mette a disposizione un elenco di consorzi riconosciuti, ai quali si può rivolgere il proprietario dell’impianto per affidare loro la raccolta e lo smaltimento dei pannelli. Questi consorzi dispongono di tutte le autorizzazioni necessarie e, attraverso una rete di raccolta distribuita sul territorio, assistono imprese ed enti nella corretta gestione degli impianti a fine vita.