Sipa SpA ha aperto le porte oggi al presidente di Legambiente Stefano Ciafani. L’azienda è parte del Gruppo Zoppas Industries, che opera principalmente in due settori industriali: quello delle resistenze elettriche e sistemi riscaldanti attraverso la Zoppas Industries Heating Element Technologies e quello dei sistemi per la produzione di contenitori di plastica in PET con SIPA. SIPA Spa, da sempre attenta a sviluppare soluzioni performanti nell’ambito del riciclo dei materiali plastici, ha creato Xtreme Renew, il rivoluzionario sistema che permette la produzione di bottiglie realizzate integralmente da plastica riciclata per uso alimentare e non, partendo dagli scarti industriali nello stesso processo produttivo e rendendo quest’ultimo economico e sostenibile.
“Questa è un’innovazione tecnologica che può aiutare il nostro Paese a fare passi in avanti – ha dichiarato il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani -. In Italia siamo in grado di fare cose straordinarie, come dimostra questa esperienza, ma bisogna superare certi limiti sui rifiuti che per la normativa non possono essere avviati a riciclo. Per la legge italiana c’è l’obbligo di arrivare al 50% di riciclo del Pet per produrre nuove matricole ma dobbiamo raggiungere il 100%. L’Europa dice che bisogna avviare a riciclo tutti i rifiuti che possono essere riciclati. La normativa italiana è un’anomalia che dev’essere rimossa. Il lavoro che stiamo facendo – ha concluso Ciafani – è convincere Parlamento e Governo che l’economia circolare si fa anche con normative che semplificano il riciclo perché ci sono troppi ostacoli non tecnologici allo sviluppo dell’economia circolare”.
“Si tratta di una soluzione fortemente innovativa – ha dichiarato Gianfranco Zoppas, Presidente Zoppas Industries -, che consente una rilevante riduzione dell’impatto ambientale: grazie alla tecnologia che abbiamo brevettato, infatti, è possibile riutilizzare il 100% di plastica riciclata“. Inoltre, l’ottimizzazione dei processi di produzione delle preforme, partendo da scaglie di bottiglie riciclate, porta a un risparmio di energia di quasi il 30% e una riduzione delle emissioni di CO2 del 79% rispetto alla produzione di contenitori ottenuti utilizzando materiale vergine. Xtreme renew consente anche una riduzione del 18% rispetto al sistema tradizionale di produzione di contenitori in PET riciclato in granuli. A questo si aggiunge un efficientamento della gestione del magazzino con una contrazione del 20% dello spazio di stoccaggio.
“L’impianto di riciclo per le bottiglie di plastica è quindi in grado di ridurre i consumi di materia e di energia e i costi di processo e logistici nella produzione di bottiglie di plastica, con possibilità di realizzarle al 100% in rPet (partendo da scaglie, in un unico ciclo di riscaldamento)”, ha continuato Gianfranco Zoppas.
Xtreme Renew nel mondo
Nel 2018 l’impianto è stato venduto in Giappone, dove da novembre di quello stesso anno è già funzionante ed è il più performante al mondo. L’impianto è in grado di produrre oltre 300 milioni di preforme all’anno, trasformando le vecchie bottiglie in PET (polietilene teraftalato) in scaglie pulite. Queste, poi, alimentano l’impianto di produzione delle preforme, differenziandosi da altri sistemi sul mercato che, invece, devono partire da materia prima già trattata. Grazie a questi impianto le scaglie di plastica sono completamente decontaminate, e vengono rese quindi adatte a cibi e bevande. Nei prossimi mesi saranno consegnati, oltre a un secondo impianto sempre in Giappone, impianti in Brasile, Corea, Polonia, Messico e Stati Uniti. Meno materia prima e meno sprechi: i dati Ogni anno circa 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani e si stima si arrivi, oggi, a un totale di circa 150 milioni.
Intervenire nei processi di riduzione della plastica è quindi un impegno sociale e ambientale che le aziende devono prendere in carico. Anche la legislazione sta cambiando. La Commissione europea ha appena emanato nuove norme in tema di materie plastiche in un’ottica di economia circolare. Secondo i nuovi piani, gli imballaggi in plastica nel mercato Europeo dovranno contenere percentuali di materiale riciclato sempre più elevati ed entro il 2025 gli Stati membri dovranno raccogliere il 90% delle bottiglie di plastica monouso per bevande. In Italia questa soluzione non è ancora possibile per un vincolo legislativo, anche se recentemente il Parlamento ha approvato una mozione che impegna il Governo a presentare un provvedimento per modificare la norma in questione.