Il progetto LIFE4FILM, finanziato dal programma LIFE dell’Unione Europea, mira a evitare che la pellicola di plastica finisca nelle discariche e, allo stesso tempo, a recuperare questo materiale. In particolare, il programma LIFE è lo strumento attraverso il quale l’UE finanzia progetti di Ricerca e Sviluppo nei settori dell’ambiente e dell’azione per il clima.
FCC Medio Ambiente è il coordinatore di questo progetto e il gestore dell’impianto pilota di Ecocentral, a Granada. Si tratta di una delle più grandi aziende di servizi ambientali del mondo, presente in quasi 5.000 comuni in 12 Paesi, per un’utenza di 66 milioni di persone. Oltre a STADLER e FCC, partecipano al progetto l’Università di Granada e le aziende Ibañez Extrusoras, Lindner Washtech, Lindner Washtech Engineering, Erema e Aimplas. L’impianto pilota realizza un proceso di riciclo innovativo in cui la pellicola in plastica LDPE (Low Density Polyethylene) viene separata dai rifiuti solidi urbani.
In questo caso, il processo LIFE4FILM consiste in un test pilota a quattro fasi: separazione, lavaggio, estrusione e produzione del prodotto finale (soffiaggio). STADLER, azienda tedesca riconosciuta a livello mondiale per la consegna “chiavi in mano” di impianti di selezione rifiuti, ha partecipato alla prima fase di selezione nella Ecocentral di Granada, tramite il progetto e la successiva realizzazione della linea di selezione integrata. Sunil Arjandas Arjandas, ingegnere del trattamento dei rifiuti e responsabile del progetto per FCC Medio Ambiente, ha dichiarato: “Siamo molto soddisfatti della collaborazione di STADLER per questo progetto. I loro tecnici sono persone altamente qualificate con una profonda conoscenza del settore “.
L’impianto LIFE4FILM ha la capacità di trattare 10.000 tonnellate all’anno di balle di plastica da RSU e la capacità di produrre circa 4.000 tonnellate all’anno di pellet di polietilene riciclato. Di queste, circa 700 tonnellate all’anno saranno utilizzate per generare sacchetti di plastica riciclata che saranno usati da FCC Medio Ambiente e da vari comuni locali nei lavori di giardinaggio e pulizia delle strade.
Il resto delle fasi (lavaggio, asciugatura, estrusione e soffiaggio) si realizza nella zona industriale di Marchalhendín, vicino a Granada. Entrambi gli impianti sono un banco di prova per la replica nel contesto europeo.
STADLER, protagonista del processo di selezione
STADLER entra in scena quando le balle di film da raccolta differenziata vengono introdotte nell’alimentatore e passano in un vaglio rotante la cui funzione è quella di aprirle, separare il contenuto e rimuovere il materiale fine (materiale organico secco che aderisce alla superficie di questa plastica).
Quello che fuoriesce dal vaglio rotante viene inviato a un trituratore che riduce la pezzatura del materiale a meno di 200 mm per una corretta elaborazione durante la selezione ottica. Questo materiale triturato viene poi convogliato in un separatore balistico, che classifica i materiali in base alla densità, alla forma e alla dimensione. Durante il percorso, un separatore magnetico rimuove tutti i residui ferrosi dal flusso. Una volta nel separatore balistico, il materiale è diviso in due flussi: leggero/piatto (materiale 2D che rappresenta il 90%) e pesante/rotolante (materiale 3D di scarto). Il materiale fine con una dimensione inferiore a 65 mm è vagliato e inviato a scarto insieme al materiale fine del vaglio rotante. Il materiale fine di maggiore densità viene inviato a un bunker automatico di stoccaggio degli scarti per un’ulteriore pressatura.
Il materiale valorizzabile, quello bidimensionale leggero, viene poi passato a cascata in tre selettori ottici per la selezione automatica, poiché è richiesto il 95% di purezza nel flusso di uscita. Il flusso alimenta il primo selettore ottico che, grazie a impulsi di aria compressa, separa in positivo il film, che passa quindi al secondo selettore ottico. Il flusso negativo non selezionato viene inviato a un bunker di scarto. Il secondo separatore ottico ripete il medesimo processo di selezione. Infine, la pellicola selezionata passa attraverso un selettore ottico di controllo della qualità, dove viene separata tramite getti d’aria qualsiasi frazione non idonea che possa essere rimasta nel flusso e inviata allo scarto. Il materiale non soffiato in quest’ultima separazione ottica è il film pulito, che viene inviato a un bunker di stoccaggio automatico, dal quale viene poi inviato ad una pressa imballatrice che produce le balle del nuovo prodotto che prosegue verso le fasi successive.
Il materiale viene poi lavato in diverse fasi. Dopo l’essiccazione in due essiccatori meccanici e un essiccatore termico, circa il 90% dell’acqua utilizzata nella fase interna viene convogliata in due depuratori per essere riutilizzata. Nella fase successiva – l’estrusione – le scaglie pulite e asciutte risultanti vengono convertite in pellet. Questi, nell’ultima fase di soffiaggio, diventeranno un foglio di plastica per fare sacchi della spazzatura.
LIFE4FILM, un piano ambizioso per migliorare il pianeta
Il progetto LIFE4FILM è stato creato con l’intenzione di raggiungere numerosi obiettivi: ottenere miglioramenti ambientali; ridurre di 11.000 tonnellate all’anno i rifiuti plastici conferiti in discarica; aumentare il tasso di riciclo dei rifiuti plastici nei rifiuti urbani; rivalutare i rifiuti plastici urbani; ridurre l’impronta di CO2 e le emissioni dell’industria della plastica del 65%; replicare e trasferire la soluzione LIFE4FILM in altre regioni dell’UE; diffondere i risultati per promuovere tali soluzioni per il riciclo della pellicola; migliorare la competitività del settore e includere la soluzione LIFE4FILM nel prossimo Documento di riferimento BAT per l’industria del trattamento dei rifiuti.
Tutti questi obiettivi, che culminerebbero in una riduzione dell’80% dell’LDPE contenuto nel flusso dei rifiuti municipali, possono essere raggiunti grazie all’eccellente tecnologia impiegata in questo progetto. La Commissione europea ha investito attraverso il programma LIFE più di 100 milioni di euro che saranno assegnati a 9 Stati membri, tra cui la Spagna, per promuovere un’Europa sostenibile e un’economia circolare.