
Ha avuto inizio oggi, 10 marzo 2025, la demolizione della Vela Gialla, una delle iconiche strutture del complesso residenziale di Scampia, a Napoli. L’evento rappresenta un passo fondamentale nel percorso di riqualificazione urbana del quartiere, ormai simbolo del degrado delle periferie italiane e della lotta contro la criminalità organizzata.
La demolizione della Vela Gialla avviene con tecniche tradizionali, utilizzando pinze demolitrici e frantumatrici, rimuovendo prima i balconi e i parapetti laterali, poi le pareti perimetrali, e infine travi e pilastri per evitare crolli improvvisi. L’intero processo si protrarrà per circa due mesi. Successivamente, lo stesso destino toccherà alla Vela Rossa, l’ultima tra le strutture destinate alla demolizione.
A differenza delle altre, la Vela Celeste non verrà demolita ma completamente rigenerata, sebbene non sarà più destinata a uso abitativo. L’idea dell’amministrazione è di trasformarla in uno spazio funzionale per la comunità, contribuendo al nuovo volto del quartiere.
Dalle Vele al ReStart Scampia
Le Vele, costruite tra il 1962 e il 1975, avrebbero dovuto rappresentare un innovativo progetto urbanistico ispirato ai principi dell’architettura brutalista. Tuttavia, a causa di modifiche al progetto originale e di una gestione inadeguata, si trasformarono rapidamente in un simbolo del fallimento dell’edilizia popolare in Italia. Nel corso dei decenni, le Vele sono state progressivamente occupate dalla criminalità organizzata, diventando uno dei maggiori centri di spaccio della camorra e scenario di faide sanguinose.
La demolizione della Vela Gialla e della Vela Rossa rientra nell’ambizioso progetto di riqualificazione urbana “ReStart Scampia”, finanziato con 159 milioni di euro, in gran parte provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il progetto prevede la costruzione di 433 nuovi alloggi energeticamente autosufficienti, spazi destinati all’agricoltura urbana, un parco pubblico e un complesso scolastico, con l’obiettivo di trasformare Scampia in un modello di rigenerazione urbana.
Parallelamente alla demolizione, sono già iniziati i cantieri per la costruzione delle nuove abitazioni. Il Comune di Napoli prevede di completare la consegna delle case entro il 2027, con una prima tranche di 160 alloggi pronta già nel 2026. L’inizio effettivo delle demolizioni ha subito un’accelerazione dopo la tragedia della Vela Celeste, parzialmente crollata nel luglio 2024 causando la morte di tre persone e il ferimento di altre dieci. L’evento ha portato all’apertura di un’indagine che ha coinvolto dodici funzionari pubblici accusati di crollo colposo e omicidio plurimo colposo.
Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha presenziato all’inizio della demolizione sottolineando l’importanza dell’evento: “Oggi è un giorno importante per la città. Abbiamo preso un impegno e lo stiamo mantenendo. Stiamo cercando di dare pari dignità a tutti i cittadini“. Anche il Comitato Vele, da sempre in prima linea per chiedere la demolizione degli edifici fatiscenti e la costruzione di nuove case popolari, ha accolto la giornata come una vittoria storica. Omero Benfenati, portavoce del comitato, ha dichiarato: “Questa è la vittoria di un intero popolo. La nostra battaglia per abbattere i mostri di cemento e vedere finalmente nascere case dignitose per la nostra gente è durata decenni. Ora bisogna continuare: Scampia vuole lavoro, servizi, cultura e presidi sanitari.”