I primi sei mesi dell’anno si chiudono con 167.754 ton di RAEE avviate a riciclo, un quantitativo in leggera crescita (+0,4%) rispetto allo stesso periodo del 2023, corrispondente a 590 tonnellate in più.
Secondo trimestre positivo per il CdC RAEE Centro di Coordinamento RAEE: la raccolta di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche registra un incremento dei volumi, questo consente di chiudere il primo semestre con una performance positiva (+0,4%) rispetto allo stesso periodo del 2023, corrispondente a 590 tonnellate in più. Complessivamente sono state avviate riciclo 167.754 tonnellate di rifiuti elettronici.
La crescita è trainata dal raggruppamento 4 – IT, elettronica di consumo e PED che con oltre 3.000 tonnellate in più avviate a riciclo conferma il trend fortemente positivo (+8,6%) già evidenziato nei primi tre mesi dell’anno. Segue R2 – Altri grandi bianchi la cui raccolta supera di 471 tonnellate (+0,8%) quella dello stesso periodo 2023.
In calo invece le raccolte degli altri tre raggruppamenti: R1 – Apparecchi per lo scambio di temperatura con fluidi e R5 – Sorgenti luminose perdono rispettivamente lo 0,1% e il 2,2%; R3 – Tv e monitor mostra ancora una volta una diminuzione a doppia cifra (-12,5%).
Volumi complessivi e per raggruppamento (ton)
Con i maggiori volumi complessivi avviati a riciclo, il Nord Italia si conferma la macroarea che traina la raccolta nazionale; nel primo semestre dell’anno avvia a riciclo 629 tonnellate in più rispetto allo stesso periodo del 2023 (+0,7%). Il Centro registra invece l’andamento migliore: +0,8%, pari a +325 tonnellate. La macroarea Sud inverte la rotta: dopo la performance positiva registrata nei primi tre mesi dell’anno, nel semestre segna il -0,9%, pari a 355 tonnellate in meno.
In valori assoluti, il Nord guida la raccolta con più di 88mila tonnellate, il Sud ne avvia a riciclo quasi 41mila e il Centro quasi 39mila.
Raccolta per macroaree (ton) e percentuale sul totale raccolto
Approfondimento: la raccolta di R4 sul territorio nazionale
La raccolta del raggruppamento 4 – IT, elettronica di consumo e PED mostra da sempre risultati molto diversificati tra le singole regioni italiane, fortemente influenzata sia dalla comunicazione di carattere informativo che viene promossa a livello territoriale sia dalla capillarità con cui sono distribuiti i contenitori per il conferimento. A livello generale, si tratta di una delle raccolte con le maggiori potenzialità di crescita: oggi si ricicla in media solo il 15% dei rifiuti elettronici di questo raggruppamento, il margine per un incremento nella raccolta risulta quindi molto ampio, ma soprattutto necessario in considerazione degli obiettivi di riciclo e recupero fissati dall’UE per i prossimi anni.
Nei primi sei mesi del 2024 sono state raccolte quasi 40mila ton di RAEE di R4 che si traducono in un incremento dell’8,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Quasi il 60% dei volumi complessivi è stato raccolto nelle regioni del Nord Italia, il 22,5% da quelle del Centro, il restante 17,8% al Sud.
Andamenti regionali
Analizzando le performance regionali, l’andamento migliore è stato registrato dal Friuli Venezia Giulia che con un incremento di quasi il 30% guida la classifica. Seguono Basilicata, Campania, Veneto, Valle D’Aosta, Lazio, Toscana, Lombardia, tutte con un incremento a doppia cifra. Anche le restanti regioni registrano performance positive, a esclusione di due realtà in cui il dato rimane invariato rispetto all’anno precedente: la Liguria (+0,2%) e l’Emilia-Romagna (+0,1%). L’unico segnale negativo arriva dalla Calabria la cui raccolta registra un calo di poco superiore all’8%.
Il dato di raccolta pro capite di questa tipologia di RAEE è pari a 0,67 kg/ab, un risultato sicuramente migliorabile se si considera, ad esempio, la performance della regione più virtuosa d’Italia, la Valle d’Aosta, che raccoglie 1,37 kg/ab. Le altre regioni che superano 1 kg di raccolta pro capite per questo raggruppamento sono il Trentino Alto Adige (1,24 kg/ab), il Friuli Venezia Giulia (1,21 kg/ab) e la Sardegna (1,06 kg/ab). Quelle invece che si fermano a una raccolta pro capite al di sotto del chilo ma si attestano comunque sopra la media italiana (0,67 kg/ab) sono il Veneto, la Toscana, la Lombardia, l’Umbria, le Marche e la Liguria. Le restanti dieci regioni raccolgono dagli 0,67 kg/ab agli 0,23 kg/ab, un risultato su cui è necessario lavorare con il coinvolgimento di tutti gli attori della filiera.