Due cantieri – due necessità – un’unica soluzione. Quando cambiare abitudine è più semplice di quello che sembra.
Per “andare avanti” nei momenti difficili ci si affida alle abitudini. A quel modo in cui si sono sempre fatte le cose.
Lo scorso anno però ha messo a dura prova lo spirito di adattamento di tutti, portando inevitabilmente molte persone a cambiare o riadattare le proprie abitudini.
Questo è successo anche per chi lavora in cantiere. E ci sono due testimonianze completamente diverse in parti opposte del mondo che lo dimostrano. Accumunate solo da una cosa: con le unità di MB Crusher in pochissimo tempo hanno cambiato in meglio il loro modo di lavorare!
Il primo caso è negli Stati Uniti, con protagonista l’azienda Legarza Exploration & Construction, dal 1992 specializzata in lavorazioni in cantieri remoti. Con quasi 29 anni di esperienza alle spalle, sa bene come muoversi in un cantiere difficile o impossibile da raggiungere ed è consapevole di quanto tempo e risorse siano necessarie per costruire le vie di comunicazione necessarie al trasporto di macchinari e materiali.
Deve il suo successo ad una pianificazione dei lavori meticolosa, che l’ha sempre aiutata anche quando era necessario sostenere costi extra. Oppure quando i tempi di attesa del materiale erano lunghi.
Tutto questo finché l’aumento vertiginoso dei costi dell’aggregato è diventato insostenibile, tanto da dover rinunciare ad alcuni lavori.
Costi e tempi sono due variabili con alto impatto sul valore di un lavoro: quando hai sempre fatto le cose in un certo modo è semplice fare i conti e capire se stai perdendo soldi e se il tuo margine di guadagno aumenta o diminuisce.
Le cose da fare erano due: aspettare che con il tempo i prezzi si sarebbero ridotti oppure trovare una soluzione alternativa.
L’azienda quindi ha scelto per la seconda e ha scelto di investire in attrezzature che l’avrebbero aiutata a prodursi il materiale in autonomia. Ecco perché ha acquistato un frantoio e una vagliante MB Crusher.
Bill Arthur, il proprietario dell’azienda, ha subito ammesso che “era la prima volta che sentivamo parlare di queste attrezzature, ma abbiamo visto i vantaggi fin da subito.
Sì, perché ci hanno aiutato risparmiare tempo e denaro, principalmente sul nostro bilancio e siamo riusciti a eliminare le spese di acquisto di materiale e di gestione”.
Quanto tempo ci vuole quindi per cambiare un’abitudine?
Giusto il tempo di decidere di migliorare!
Legarza ora utilizza il materiale naturale disponibile in loco per creare strade percorribili dai mezzi pesanti per raggiungere il cantiere. Con la benna frantoio di BF80.3 riducono le pietre più grandi e le rocce di fiume a 20 mm e con la benna vagliatrice MB-S18 separano la parte fine del materiale rendendo l’intero processo più veloce ed economico.
Il secondo cantiere è in India. Qui non ci sono problemi di distanze da percorrere o mancanza di strade, anzi, il lavoro si trova in uno dei più grandi porti commerciali della Regione.
Qui l’obiettivo è essere veloci per mantenere pulita e libera la banchina di carico del porto e non intralciare il traffico portuale. La scelta è caduta su una benna vagliatrice MB-LS170, con la quale sono riusciti sia a trasformare la terna sulla quale è stata installata in un vero impianto di vagliatura sia a ridurre il numero di macchinari e operatori necessari.
Prima il materiale di risulta veniva spostato dalla terna, ma si mescolavano le pezzature oppure si impaccava per l’umidità. Così era inutilizzabile.
Con la benna vagliatrice riescono a ripulire e recuperare il materiale e dividerlo alle pezzature che servono.
Inoltre, una volta terminato il lavoro, la benna vagliante può essere facilmente spostata da un luogo all’altro, per consentire il passaggio continuo di autocarri, camion e container in entrata e in uscita dall’area portuale.
Quanto tempo ci vuole quindi per cambiare il modo in cui operi?
Basta solo la consapevolezza che il lavoro sia svolto molto più velocemente!
Al porto ora garantiscono la massima produttività, più velocemente di prima.
E per citare Lewis Carroll ”erano già accadute tante cose straordinarie che ormai tutto le pareva possibile” (Alice nel paese delle meraviglie)