Il punto sulle le aree gestite da Ilva in amministrazione staordinaria è stato fatto dai commissari straordinari Francesco Ardito, Antonio Lupo e Alessandro Danoci, in audizione dinanzi alle Commissioni riunite Ambiente e Attività produttive della Camera.
Si tratta di 18 aree, comprensive di quattro discariche e per due di queste sono stati completati gli interventi di messa in sicurezza permanente: la discarica Nuove Vasche e la Cava Due Mari. I commissari hanno ammesso che i costi dei lavori potrebbero salire a causa dell’aumento dei prezzi di materie prime e trasporti, ma non ci sarebbero stati veri e propri ritardi, solo rallentamenti per la pandemia: “Si tratta di attività complesse che riguardano territori estremamente estesi, oltre 250 ettari caratterizzati da posizioni diverse e tutte particolarmente complesse”.
Le bonifiche quindi vanno avanti, sono stati presentati dieci piani di caratterizzazione e 8 sono stati già approvati. Per quanto riguarda l’eventuale raccordo con il commissario di governo (il prefetto di Taranto, Demetrio Martino) per la bonifica dell’area di Taranto hanno chiarito che si tratta di due attività distinte e su aree non comuni.
Intanto pare confermata la proroga del contratto tra Acciaierie d’Italia, gestore dello stabilimento siderurgico di Taranto in partnership tra Invitalia e ArcelorMittal, e Ilva in amministrazione straordinaria, tuttora proprietaria degli impianti. La proroga è automatica, anche se non avverrà il passaggio in maggioranza dello Stato (dal 38 al 60%), come previsto inizialmente, a causa del mancato dissequestro dell’area a caldo della fabbrica tarantina.