E’ stato presentato oggi a Roma il Rapporto di Sostenibilità 2016 di Ecodom, il più importante Consorzio italiano di gestione dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE). Dopo i saluti introduttivi di Maurizio Bernardi, Vice Presidente di Ecodom, il Direttore Generale Giorgio Arienti ha illustrato i principali dati contenuti nel Rapporto: gli impatti ambientali, sociali ed economici delle attività del Consorzio, rendicontati in modo conforme agli standard internazionali definiti dal GRI e quindi confrontabili con le realtà più virtuose del settore.
Moderati da Nicola Saldutti, Caporedattore Economia del Corriere della Sera, sono poi intervenuti Silvano Falocco, Direttore della Fondazione Ecosistemi, sulle modalità di costruzione di un report di sostenibilità in accordo con lo standard GRI e Aldo Femia, primo ricercatore di ISTAT, sull’importanza della qualità del processo di produzione statistico. Marco Gisotti, giornalista, fondatore dell’agenzia di studi ambientali Green Factor e Direttore del Master in comunicazione ambientale della IULM, ha illustrato il fenomeno delle fake news in campo scientifico, mentre Lorenzo Solimene, Senior Manager Risk Consulting Sustainability Services di KPMG, ha approfondito il tema della necessità di un adeguato un processo di verifica nel reporting di sostenibilità. Le conclusioni sono state affidate a Raffaele Tiscar, Capo Gabinetto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
I numeri di Ecodom: primo Consorzio in Italia per RAEE gestiti
Il Consorzio Ecodom è costituito da 27 tra i principali Produttori di elettrodomestici in Italia, che in termini di quota di mercato detengono il 50,3% nel Raggruppamento R1 – Freddo e Clima (frigoriferi, congelatori, condizionatori, ecc.) e il 65,4% di R2 – Grandi bianchi (lavatrici, lavastoviglie, cappe, forni, scalda-acqua, ecc.).
Ecodom è il primo Sistema Collettivo a livello nazionale per quantità di RAEE gestite complessivamente (95.889 tonnellate nel 2016, il 33,9% del totale dei RAEE in Italia).
La gestione dei RAEE per aree geografiche
Le quantità di RAEE gestite da Ecodom sono così suddivise: 57% al Nord, 20% al Centro e 23% al Sud. Gli incrementi maggiori si sono registrati al Sud, dove la raccolta pro-capite è cresciuta del 18,3% nel Raggruppamento R1 e del 57,4% nel Raggruppamento R2. La Lombardia si conferma la Regione nella quale Ecodom gestisce la maggiore quantità di RAEE; è importante segnalare, poi, un aumento cospicuo dei RAEE gestiti in Sardegna (+ 21,9%) e in Sicilia (+52,9%).
Punti di Prelievo
I Punti di Prelievo serviti da Ecodom, distribuiti su tutto il territorio nazionale, sono 4.558 (il 62% nel Nord, il 15% al Centro, il 23% al Sud), di cui 2.051 per R1 e 2.436 per R2, 7 per R3 e 64 per R4. Il numero dei Punti di Prelievo dei Raggruppamenti R3 e R4 è sensibilmente inferiore, poiché le aziende consorziate sono principalmente produttrici di grandi elettrodomestici.
Il trasporto dei RAEE
Il trasporto dei RAEE riguarda il percorso che va dai Punti di Prelievo agli Impianti di Trattamento ed è un aspetto costantemente monitorato. Il numero di trasporti (41.969 viaggi nel 2016) è aumentato del 18,1% per effetto dell’incremento delle quantità di RAEE gestite rispetto al 2015, ma è diminuita nettamente la distanza media (da 102,7 a 95,5 km/viaggio) grazie a un importante lavoro di ottimizzazione della logistica. L’analisi dettagliata della flotta di veicoli dei fornitori di logistica, inoltre, mostra che il 61,8% degli automezzi utilizzati per il trasporto dei RAEE è appartenente alle categorie Euro 5 ed Euro 6, rispetto al 52,6% dell’anno precedente.
Quasi l’88% dei materiali che compongono i RAEE viene riciclato
Delle quasi 96mila tonnellate di RAEE gestite nel 2016 sono state riciclate 84.206 tonnellate di materiali. Il rapporto fra tonnellate di materiali riciclati e tonnellate di RAEE gestite, che esprime l’efficienza nell’attività di recupero, si è mantenuto stabile e pari all’87,8% anche nel 2016. Le percentuali di materiali riciclati risultano, pertanto, essere significativamente al di sopra di quanto previsto dalla legge che fissa come obiettivo l’80% per R1 e R2 e una soglia tra il 55 e il 70% per R3 e R4. Tra i materiali recuperati: il ferro (oltre il 61,4%), il cemento (10,4%), le materie plastiche (9,5%), alluminio e rame (2%) e il vetro (1,1%). Oltre alle quantità riciclate, altre 4.344 tonnellate di materiali (4,5%) sono state destinate alla valorizzazione energetica.
Impianti di trattamento
Gli impianti di trattamento, individuati attraverso un rigoroso processo di selezione, sono complessivamente 41. Su questi Ecodom opera un attento monitoraggio delle performances ambientali, al fine di verificare il rispetto degli elevatissimi standard qualitativi richiesti contrattualmente. Ap¬plicando la metodologia WEEELABEX, nel 2016 sono stati eseguiti 15 audit in Italia (di cui 8 su fornitori di Ecodom), utilizzando anche auditors di terza parte opportunamente formati. Le ve¬rifiche sugli impianti italiani si conclu¬deranno nella prima metà del 2017.
I risultati economici
Nel 2016 i ricavi generati dal Consorzio sono stati pari a oltre 30 milioni di euro, con un incremento rispetto al precedente esercizio del 4,4%, di cui oltre 17 milioni deri¬vanti dagli Eco-contributi RAEE (ECR), oltre 9 milioni dalla valorizza¬zione delle materie prime-seconde e più di 3 milioni da linee di business diverse dalla gestione dei RAEE domestici.
“Anche nel 2016 – ha dichiarato il Vice Presidente Maurizio Bernardi – Ecodom ha saputo distinguersi nel panorama nazionale dei Sistemi Collettivi di gestione dei RAEE per la costante ricerca dell’eccellenza operativa, sia per quanto riguarda i ritiri dalle isole ecologiche sia per le modalità di trattamento, e per la continua proposta di occasioni di riflessione per i propri stakeholder. Una di queste è la pubblicazione del Rapporto di Sostenibilità, che rendiconta la nostra attività dal punto di vista economico, ambientale e sociale: abbiamo scelto di essere trasparenti, seguendo le linee guida del GRI-Global Reporting Initiative, e assicurando sia la completa tracciabilità dei dati sia la verificabilità dei calcoli effettuati, perché crediamo che la trasparenza sia un elemento differenziante in un contesto spesso opaco”.
“L’attività di Ecodom – ha spiegato Giorgio Arienti, Direttore Generale Ecodom – è orientata interamente alla tutela ambientale. Dal Rapporto emerge che nel 2016 il corretto trattamento dei RAEE e un’attenta organizzazione della logistica hanno permesso di evitare l’emissione in atmosfera di 805.869 tonnellate di CO2 eq, una quantità pari a quella generata dal traffico automobilistico in tutta la provincia di Milano per 30 giorni. Il riciclo di 84.206 tonnellate di materie prime seconde ha permesso inoltre un risparmio di energia di quasi 97 milioni di kWh, corrispondente al consumo elettrico annuo di una città di 83.000 abitanti, come Grosseto. Se tutti i RAEE generati (R1 e R2) in Italia fossero gestiti con performance pari a quelle ottenute da Ecodom nel 2016 i risultati sarebbero ancora più eclatanti: oltre 1,4 milioni di tonnellate le emissioni di CO2 evitate (pari alla quantità di CO2 assorbita in un anno da un bosco esteso quanto la Provincia di Milano) e un risparmio energetico di oltre 230 milioni di kWh (pari al consumo elettrico annuo di una città di 198.000 abitanti, come Brescia)”.