Oggi viene smantellato il primo componente del moncone ovest, la “trave gerber” appoggiata tra le pile 7 e 8: un pezzo di strada lungo 36 metri e pesante oltre 900 tonnellate.
Centosettantotto giorni dopo quel tragico 14 agosto il primo pezzo dei resti di ponte Morandi oggi viene smontato. La prova generale è stata eseguita questa notte, quando i tecnici hanno operato un lieve sollevamento della “trave gerber”, il pezzo di strada da rimuovere lungo 36 metri dal peso di oltre 800 tonnellate, con l’obiettivo di testare funi, martinetti e contrappesi installati tra la torre 7 e la 8.
La presenza di queste strutture nel progetto del viadotto, “appoggiate” tra le pile, ha fatto sì che il giorno della tragedia venisse giù solo una porzione di ponte e non le strutture adiacenti.
Quattro le fasi cruciali dell’operazione condotta dalle ditte Omini, Fagioli, Ireos e Ipe Progetti:
Fase 1
Ai quattro lati del rettangolo di impalcato da rimuovere vengono applicati quattro “strand jack”, pistoni idraulici con cavi d’acciaio e contrappesi in grado di movimentare grandi strutture ed enormi pesi (usati anche per la rotazione della Concordia nel 2013), dalla portata di 600 tonnellate ciascuno. Il loro posizionamento sul viadotto avviene mediante l’utilizzo di una gru della portata di 400 tonnellate con braccio di oltre 900 metri.
Fase 2
La seconda fase è quella dell’azionamento degli strand jack, che sollevano di pochi centimetri la “trave gerber”, il pezzo di strada lungo 36 metri, per liberarla.
Fase 3
Lo step successivo è il taglio, con il filo diamantato di acciaio, dei denti d’appoggio sui quali insistono le due estremità della trave.
Fase 4
Tramite i cavi di acciaio degli strand jack la trave viene calata a terra. A chiudere questa operazione, che durerà 7 ore e mezza, il trasporto della gerber in un’area dedicata alla frantumazione ai fini dello smaltimento.
Secondo quanto stabilito dal contratto di demolizione e ricostruzione, siglato tra la struttura commissariale guidata dal sindaco Marco Bucci e le aziende impegnate sui due fronti, lo smantellamento della parte ovest dovrebbe essere abbastanza avanti alla fine di marzo, in modo da permettere l’avvio della ricostruzione del viadotto sul Polcevera. Nel frattempo, a Levante, sono stati effettuati i primi sopralluoghi tecnici. Questo lato di viadotto, che insiste sulle abitazioni evacuate dallo scorso 14 agosto, dovrebbe essere abbattuto con esplosivi. Le modalità di demolizione, così come accaduto per il lato ovest, saranno discusse in un incidente probatorio la cui data verrà fissata nell’udienza dell’8 febbraio in tribunale, a Genova.