Home Ambiente PNRR: MASE, approvate regole per incentivare produzione biometano

PNRR: MASE, approvate regole per incentivare produzione biometano

Il MASE ha emanato il decreto che approva le regole applicative per accedere agli incentivi sull’immissione di biometano nella rete del gas naturale.

L’atto, predisposto con il supporto del GSE, rientra tra le azioni previste per dare attuazione alla misura del PNRR che sostiene la produzione di biometano, sia attraverso nuovi impianti che mediante riconversione di strutture esistenti di biogas.

 “L’impulso alla produzione di biometano – afferma il Ministro Gilberto Pichetto  – va nella direzione di accelerare il processo di decarbonizzazione dell’economia, contribuendo alla nostra sicurezza energetica anche con una produzione nazionale rinnovabile, legata alla forte vocazione agricola di una parte consistente del nostro territorio”.

Con l’assegnazione di contributi in conto capitale per gli investimenti e tariffe incentivanti per la produzione netta di biometano, per oltre 1,7 miliardi di euro, si stima di promuovere una capacità produttiva di circa 2 miliardi di metri cubi l’anno entro il 2024, dieci volte in più rispetto all’attuale produzione.

Le regole applicative contenute nel decreto del 13 gennaio scorso contengono, in particolare, gli schemi di avviso pubblico per ciascuna delle procedure previste, i modelli per le istanze di partecipazione, la documentazione da inviare per la verifica del rispetto dei requisiti, i contratti-tipo da stipulare tra il GSE e i soggetti richiedenti.

Gli incentivi saranno riconosciuti a partire dal primo trimestre di quest’anno tramite aste pubbliche, agli impianti entrati in esercizio entro il 30 giugno 2026, sia con un contributo in conto capitale per l’investimento sostenuto che con una tariffa incentivante erogata per 15 anni in rapporto alla produzione netta di biometano.

Qui il DECRETO e le REGOLE APPLICATIVE.

La produzione di biometano in Italia

In base ai dati pubblicati da Ispra, nel 2021 sono stati generati 123 milioni di metri cubi di metano rinnovabile, 36 in più rispetto all’anno precedente, finiti per il 65,4% nella rete nazionale di distribuzione e per la parte restante utilizzati in autotrazione in sostituzione di combustibili fossili.

Nel 2021, su 63 impianti di trattamento forsu per la produzione di biogas 16 disponevano del sistema di upgrading necessario a raffinarlo e trasformarlo in biometano, tre impianti in più rispetto al 2020. La loro distribuzione continua a essere concentrata a Nord, dove nel 2021 erano operativi complessivamente 11 impianti (quattro nella sola Emilia-Romagna). Ma proprio dal 2021 anche il Sud si muove: Calabria, Molise e Sicilia contano tutte un impianto a testa, e dalla primavera dello scorso anno anche la Puglia ne ha attivato uno.

Un potenziale da sviluppare

Nonostante la crescita, il settore dei rifiuti organici attende impianti e tecnologie per sviluppare tutto il suo potenziale. Nel 2021 sono state avviate a trattamento circa 6,8 milioni di tonnellate (8,3 contando anche gli sfalci e le potature del verde urbano), ma per la metà sono finite in impianti di solo compostaggio aerobico (293 dei 356 operativi), che non producono biogas né biometano, solo fertilizzante. Se tutti questi rifiuti fossero gestiti in impianti di digestione anaerobica con produzione di biometano se ne potrebbero generare annualmente oltre 600 milioni di metri cubi. Tanto più alla luce del fatto che nel prossimo futuro le quantità di rifiuti da trattare sono destinate a crescere sensibilmente, visto che dal primo gennaio 2022 la raccolta differenziata delle frazioni organiche è obbligatoria su tutto il territorio nazionale.