Con il decreto 222 del 22 novembre 2021 il Ministero della Transizione ecologica ha approvato l’elenco degli oltre 260 “siti orfani” individuati dalle Regioni che saranno riqualificati grazie a un investimento di 500 milioni di euro previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che si sommano ai 105 milioni già stanziati per decreto alla fine del 2020.
Il Mise comunica che “I singoli siti e i correlati interventi da realizzare per la riqualificazione dei siti orfani di cui al comma 1 del decreto, saranno definiti nel Piano d’azione di cui all’articolo 17 del decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152 (Disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose), nei limiti delle disponibilità economiche previste per la misura M2C4, investimento 3.4, del PNRR”.
Per “sito orfano” si intende, secondo quanto indica il DM 269 del 29 dicembre 2020, un’area potenzialmente contaminata per la quale il responsabile dell’inquinamento non è individuabile o non provvede a tutti gli adempimenti normativi previsti. In tutti questi casi l’onere degli interventi sostitutivi di bonifica, messa in sicurezza e ripristino ambientale è in carico alla pubblica amministrazione.
L’elenco dei siti orfani
La Regione con il maggior numero di siti orfani da bonificare è la Campania con 54 aree, distribuite su cinque provincie: 20 nel napoletano, 19 a Caserta, 7 in provincia di Salerno, 5 a Benevento e 3 ad Avellino.
Le altre Regioni a doppia cifra sono la Lombardia con 42 siti orfani, la Sicilia (36), l’Emilia Romagna (33), il Veneto (27), il Piemonte (13) e la Toscana (10).
L’elenco prosegue con 8 siti in Abruzzo, 7 in Sardegna, 6 in Basilicata, 6 in Puglia, 4 in Calabria, 4 in Friuli, 4 in Lazio, 4 in Trentino, 4 in Val d’Aosta, 2 in Liguria.