Il 20 agosto del 2018, Greta Thunberg si è seduta davanti al Parlamento svedese reggendo un cartello con la scritta “Sciopero della scuola per il clima”. Pian piano, altri studenti hanno deciso di imitarla finché, il 15 marzo, 1,6 milioni di persone hanno marciato per le strade di 125 nazioni chiedendo ai rispettivi governi di attuare urgentemente misure concrete per contrastare il riscaldamento globale, dando vita alla più grande manifestazione per il clima di tutti i tempi.
Questa non è soltanto la storia del movimento Fridays for future: è la storia della sostenibilità. Quando si è cominciato a parlarne, nel 1992, dopo la Conferenza di Rio, pochi sapevano cosa fosse, ancor meno la consideravano qualcosa d’importante; chi seguiva uno stile di vita sostenibile veniva considerato “alternativo”. Oggi, nel 2019, la sostenibilità è popolare e interessa o appassiona 34 milioni di italiani – il 67 per cento della popolazione. Si tratta soprattutto di donne e ragazze, proprio come Greta.
Le novità dell’Osservatorio 2019 di LifeGate
È quanto emerge dal quinto Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile, l’indagine annuale sull’atteggiamento degli italiani nei confronti della sostenibilità, effettuata da LifeGate in collaborazione con Eumetra MR su un campione di 800 individui rappresentativo della popolazione maggiorenne. I risultati della ricerca, patrocinata da Commissione europea, ministero dell’Ambiente, Regione Lombardia, Comune di Milano, Assolombarda e Confcommercio, sono stati presentati il 27 marzo nella sala Dino Buzzati a Milano, alla presenza del sindaco Giuseppe Sala. Con un format rinnovato: dopo l’analisi dei dati, lo spazio maggiore l’hanno avuto le testimonianze di chi ha accettato la sfida della sostenibilità, da Stefano Boeri, architetto di fama internazionale, a Livia Pomodoro del Milan center for food law and policy e già presidente del Tribunale di Milano; da Ferruccio de Bortoli, noto giornalista italiano, ad Antonio Calabrò, vicepresidente di Assolombarda. Da Oscar di Montigny, esperto in innovability, a Simona Bordone, responsabile dei progetti speciali Domus; fino a Pietro Leemann, primo chef vegetariano stellato. E grazie a Ricola, Gruppo Unipol, Best Western Italia, Vaillant, Lavazza, Volvo Car Italia, BWT Italia ed Eco Store.
Quasi tutti gli italiani effettuano la raccolta differenziata
“La sostenibilità, adesso che sta diventando un brand per le società, per le aziende con i fattori Esg, diventerà anche un modo per misurare la qualità della cittadinanza”: ne è convinto Ferruccio de Bortoli. Per il 91 per cento degli italiani il rispetto delle generazioni future è il motivo principale delle scelte sostenibili; ecco perché il 92 per cento della popolazione effettua la raccolta differenziata, un dato di cui andare fieri: non è un caso se l’Italia registra la più alta percentuale in Europa di recupero e riciclo di rifiuti urbani e industriali.
La plastica è il nemico numero uno
Il 97 per cento dei cittadini ritiene fondamentale ridurre l’utilizzo di plastica attraverso campagne di sensibilizzazione e leggi mirate, infatti la maggioranza ha accolto positivamente la decisione dell’Unione europea di vietare l’usa e getta a partire dal 2021. Tante amministrazioni hanno preferito anticipare i tempi della messa al bando, tra cui quella di Milano: per questo Simona Roveda, direttore editoriale e comunicazione di LifeGate, ha consegnato al sindaco Beppe Sala l’attestato LifeGate PlasticLess.
Nelle città del futuro, infatti, non c’è posto per le plastiche e le microplastiche. C’è invece spazio per gli alberi e le aree verdi, dei quali gli abitanti sentono sempre più il bisogno. Chiedono la rinascita delle periferie, il potenziamento dei mezzi pubblici, l’installazione di colonnine per la ricarica delle auto elettriche.
“Perché Milano diventi capitale della sostenibilità, il prossimo passo è chiaro ed è, a mio avviso, coinvolgere i milanesi in questa sfida, far sì che la sentano una cosa loro, non una decisione della politica, perché hanno dimostrato di reagire bene agli input e alla volontà di adottare stili di vita più sostenibili”, ha dichiarato Sala.
La sostenibilità è un valore sul quale investire
“Sempre più si parla dei temi legati alla sostenibilità, e questo ha portato all’aumento della conoscenza da parte dei cittadini”, ha aggiunto Enea Roveda, amministratore delegato di LifeGate. Pretendono dalle aziende l’attenzione alla sostenibilità sociale e ambientale, per potervi così riporre la loro fiducia: il 71 per cento degli intervistati sceglierebbe investimenti sostenibili anche se avessero rendimento inferiore rispetto a quelli tradizionali.
Le case degli italiani sono efficienti dal punto di vista energetico
All’interno delle proprie case, il 77 per cento degli italiani utilizza elettrodomestici a basso consumo, il 79 per cento acquista lampadine a Led anche se costano di più. Ormai la sostenibilità non è più considerata un optional, ma un valore aggiunto che vale la pena ricercare, tanto che il 47 per cento della popolazione opterebbe per l’energia rinnovabile anche se il prezzo della fornitura fosse più alto, una percentuale che è cresciuta del 16 per cento rispetto all’anno scorso.
Si viaggia nel rispetto della natura
A motivare chi cerca di essere più rispettoso nei confronti dell’ambiente è anche l’amore per la natura e per i paesaggi incontaminati. Il desiderio di godere delle meraviglie della natura s’intreccia al timore d’incrinarle, per questo il numero di coloro che organizzano vacanze sostenibili è aumentato sensibilmente nell’ultimo anno, passando da 2,5 a 3,5 milioni. E se è vero che “i soldi spesi viaggiando sono gli unici che ti rendono più ricco”, 8,1 milioni di italiani sono disposti a spendere di più per un viaggio che sia rispettoso dei territori attraversati e di chi li abita.
Siamo in ritardo, ma ancora in tempo per farci perdonare
“Il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o no”. Ed è ora che “interi settori della società” si adeguino. Lo confermano i dati. Lo annunciano telegiornali e prime pagine. Lo dimostrano le piazze piene. È il momento storico che stavamo aspettando e che il Pianeta ormai implora. Adesso abbiamo l’opportunità di farci perdonare per il ritardo.