In Italia il settore dei trasporti è responsabile del 49% delle emissioni inquinanti e la maggior parte delle polveri sottili disperse nell’atmosfera derivano dal traffico stradale.
Per questo motivo e per altre ragioni, l’adozione di un sistema di mobilità a basso impatto ambientale, specie in ambito urbano, è considerata una priorità per il miglioramento della qualità dell’aria, della vita dei cittadini e per salvaguardare il pianeta.
I carburanti più usati in Italia sono attualmente la benzina e il diesel. Da una ricerca pubblicata su Scientific Report, e firmata da un gruppo di ricercatori di vari istituti europei tra cui il Centro Ispra di Varese, ha stabilito che le auto a benzina producono più particolato delle auto diesel attrezzate con i filtri più moderni. Il particolato, costituito da particelle di varie dimensioni, è considerato estremamente pericoloso per la salute umana e dell’emissione non sono esenti nemmeno i motori diesel. Sul fonte della produzione di anidride carbonica, che è un gas inquinante e pericoloso per gli effetti sul cambiamento climatico ma non è tossico per l’uomo (a differenza del monossido di carbonio), invece, i motori diesel sono considerati i migliori.
Nonostante questi dati, dall’ultimo rapporto dell’ANFIA, emerge che l’Italia è il Paese più virtuoso in Europa per la vendita di vetture amiche dell’ambiente. Il combustibile sempre più in voga tra gli automobilisti è il GPL, non solo perché meno inquinante ma anche perché è economico: dal punto di vista “green”, si può affermare che le auto a GPL offrono performance ambientali migliori delle auto a benzina tradizionali: chi sceglie la miscela di gas taglia le emissioni di CO2 di circa il 10% contribuendo a contrastare l’effetto serra e il riscaldamento globale; dal lato economico, chi passa da un’auto a benzina a una a GPL vede dimezzare i costi di rifornimento. I prezzi hanno un andamento giornaliero e sono aggiornati costantemente dal Ministero dello Sviluppo Economico (MISE). Tramite il sito istituzionale, è possibile tenere traccia dei prezzi di benzina, diesel, metano e GPL. Infatti, da un confronto sui prezzi del carburante si può notare che per abbattere i costi, la scelta può ricadere sul GPL o sul metano che assicurano un risparmio dal 50% al 60% rispetto ai concorrenti a benzina e diesel.
Alla luce di ciò, però, tramite questi accorgimenti possiamo solo rallentare l’inevitabile declino del nostro pianeta. Quante volte ci siamo ritrovati imbottigliati nel traffico, prigionieri della giungla metropolitana? E quante volte ci siamo posti la domanda: “Ma non facevo prima a piedi?”. Camminare, pedalare, servirsi dei mezzi pubblici o utilizzare il car sharing abbassando il numero di auto personali circolanti, sono solo alcuni esempi di ciò che oggi viene definita mobilità sostenibile. Per riuscire a migliorare la qualità dell’aria è fondamentale innanzitutto integrare i diversi mezzi di trasporto pubblico, potenziare la rete delle piste ciclabili e, ultimamente, promuovere tra i cittadini tutte quelle forme di condivisione dei veicoli. I vantaggi che ne derivano sono rilevanti da tutti i punti di vista: economico, sociale ed ecologico. Le pratiche di mobilità alternativa migliorano la qualità della vita apportando benefici per la salute ma è anche una forma di aggregazione sociale. Se gli spostamenti “slow” (mobilità in bici o a piedi) non fanno proprio per noi, o per i medi e lunghi spostamenti, si può fare ricorso a veicoli ecologici quali auto elettriche o ibride sulle quali lo Stato prevede, anche se con maggiore fatica rispetto agli altri Paesi europei, agevolazioni economiche (costo del bollo, assicurazione, pedaggi e parcheggi gratis, accessi alle ZTL).
L’obiettivo è muoversi senza lasciare una traccia indelebile del proprio passaggio in modo da avere un futuro silenzioso e più pulito.