L’Unione Europea ha recentemente siglato un partenariato strategico con l’Australia sulle materie prime critiche, come parte degli sforzi per diversificare le fonti di approvvigionamento e ridurre la dipendenza dalla Cina. Questo annuncio è seguito all’approvazione della nuova legge europea sulle materie prime critiche (Crma), che stabilisce ambiziosi obiettivi per l’utilizzo di tali materiali nell’UE.
L’approvazione finale alla Crma è una mossa significativa per garantire un approvvigionamento sicuro e sostenibile di queste risorse vitali. Questa legge, già votata dall’Europarlamento lo scorso dicembre, stabilisce obiettivi chiari per l’utilizzo delle materie prime critiche nell’UE.
Il testo finale della individua due elenchi di materiali (34 critici e 17 strategici) che sono cruciali per le transizioni verde e digitale, nonché per settori come l’industria della difesa e dello spazio. Secondo questa legislazione, almeno il 10% delle materie prime critiche dovrà provenire da estrazione locale, il 40% verrà lavorato all’interno dell’UE e il 25% proviene da materiali riciclati. Questi obiettivi sono stati stabiliti per promuovere un’economia circolare e ridurre la dipendenza dalle importazioni da Paesi terzi.
La Crma introduce anche scadenze chiare per le autorizzazioni dei progetti di estrazione mineraria e di riciclaggio. I progetti minerari dovrebbero ottenere le autorizzazioni entro un massimo di 27 mesi, mentre i progetti di riciclaggio e trattamento entro 15 mesi. Queste regole sono state delineate con particolare attenzione all’impatto ambientale e al coinvolgimento delle comunità locali interessate.
Parallelamente, la Commissione europea ha firmato un partenariato strategico con l’Australia sulle materie prime critiche. Questo accordo è parte degli sforzi dell’UE per diversificare le sue fonti di approvvigionamento, riducendo così la dipendenza dalla Cina per queste risorse essenziali. L’Australia è ricca di litio e altre materie prime vitali per l’elettronica e le batterie, rendendola una partner preziosa per l’UE.
Il partenariato con l’Australia si concentrerà sul trasferimento di conoscenze e tecnologie, oltre all’applicazione dei “migliori standard ecologici” nell’estrazione e lavorazione delle materie prime critiche. Kerstin Jorna, direttore generale della Commissione per il Mercato interno, ha confermato che questo accordo è uno dei quattro partenariati simili in fase di negoziazione o pronti per la firma.