Mutato quadro normativo nazionale di riferimento, evoluzione delle conoscenze scientifiche e tecniche in materia e necessità di elaborare un modello tecnico-operativo. Sono i presupposti che hanno spinto alla redazione delle “Linee Guida per la Valutazione del Rischio da esposizione ad agenti chimici pericolosi e ad agenti cancerogeni e mutageni” elaborate da Ispra, in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche, la Environment Agency (England), la Scottish Environmental Protection Agency (SEPA), le Arpa Basilicata, Emilia Romagna, Liguria, Piemonte, Campania, Marche e Sicilia.
L’obiettivo è costituire un insieme di buone pratiche e tecniche per affrontare casi concreti che potrebbero prospettarsi nell’ambito della tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori operanti nelle Agenzie Ambientali. Lo studio privilegiato riguarda il calcolo matematico incentrato alla riduzione del rischio e il grado di esposizione dei lavoratori del settore.
Il volume raccoglie, in questo senso, l’aggiornamento alle nuove disposizioni discendenti dall’entrata in vigore del D.Lgs 81/2008, della precedente Linea guida, e presenta uno strumento per il calcolo dell’indice di rischio, attraverso l’utilizzo di semplici strumenti informatici. Il fine è la valutazione del rischio chimico a partire dall’identificazione delle diverse sostanze, dalle loro caratteristiche di pericolosità, dalle quantità e del tempo in uso nonché dalle modalità d’uso.
«Si tratta di un contributo importante in materia di tutela della salute e della sicurezza degli operatori delle Agenzie di Protezione Ambientale. Rappresenta la concreta attuazione di un lavoro comune volontariamente intrapreso dalle Agenzie Ambientali per adempiere, nel miglior modo possibile, ai compiti istituzionali di tutela dei lavoratori e che si connota come strumento originale di attuazione delle strategie del Progetto Salute e Sicurezza nel Sistema», ha detto il presidente di Arpa Sicilia Salvatore Cocina.