L’ultimo arrivato è l’ascensore a consumo zero. E’ il Thyssenkrupp elevator ed è stato presentato lo scorso 8 maggio a Washington durante l’Energy efficiency global forum. L’Italia non rimane a guardare: alcune startup hanno sviluppato in questi ultimi mesi alcune importanti idee innovative nei campi sia energetico che delle smart cities.
L’ascensore a consumo zero di Thyssenkrupp
Una nuova tecnologia sviluppata da Thyssenkrupp migliorerà l’efficienza energetica di un ascensore sfruttando i momenti nei quali non è in funzione, circa il 70% del tempo. L’innovativo ‘centro di controllo’ che gestisce il sistema di ascensione permetterà di ridurre significativamente o azzerare il consumo dell’impianto:
- Pannello fotovoltaico – poco più grande della cabina
- In fase di frenata – l’energia cinetica, trasformata in elettricità e accumulata, è riutilizzata per alimentare l’ascensore
Il nuovo Thyssenkrupp Elevator è stato presentato al forum di Washington. Il gruppo industriale tedesco ha già installato il sistema all’interno del One world trade center di New York, dove gli ascensori rigenerano una quantità di energia tale da alimentare l’intero il sistema di illuminazione.
Quanto consumano gli ascensori – Quelli moderni ed energeticamente efficienti – spiega il gruppo Thyssen – rappresentano oggi il 6 % del totale. Complessivamente gli edifici (privati e pubblici) consumano il 40 % dell’energia elettrica mondiale, il 10% della quale è rappresentata dagli ascensori.
Gli ascensori in Italia – L’Italia ha il parco ascensori più vasto (1 milione), ma più vecchio (oltre 30 anni) e meno tecnologico d’Europa – spiega il gruppo industriale – e uno degli obiettivi di Thyssenkrupp elevator è quello di installare in Italia oltre 900 sistemi entro il 2018.
Brooklyn-microgrid: l’energia condivisa di L03
Fra le grandi aziende presenti al raduno di Washington c’era l’azienda statunitense LO3 Energy, che ha sviluppato a New York una rete elettrica condivisa chiamata Brooklin Microgrid. L’idea dell’azienda è stata quella per cui ogni comunità produce la propria energia elettrica e ogni guadagno è condiviso.
Il sistema, nato nel 2016, opera in parallelo con la rete elettrica pubblica e consiste in una rete locale di vicinato in cui le persone si scambiano l’energia prodotta attraverso pannelli solari di proprietà. Il suo utilizzo è legato in particolare ai momenti nei quali la rete principale, quella pubblica, interrompe l’erogazione di energia elettrica. “Un mercato energetico di vicinato” lo ha definito il New york times.
I pannelli fotovoltaici performanti di Ultrasolar
Ultrasolar technology è un’idea tutta italiana. Si occupa di soluzioni per aumentare l’energia prodotta dai pannelli solari. La startup ha sviluppato un innovativo ripetitore quantistico, QB, che permette, modificando le celle solari, di aumentare l’energia estratta dai sistemi fotovoltaici. La soluzione sviluppata consente di aumentare l’energia prodotta di almeno l’8-10% secondo il sito startup.enel.com. Nel gennaio 2017 si è chiusa la prima fase di test dei prototipi condotta da Enel green power sui propri impianti fotovoltaici. Ora le prove proseguiranno fino alla produzione su larga scala.
Illuminazione pubblica: SmartEye dimezza gli sprechi
Anche Smart-I è un’azienda italiana sviluppata grazie al progetto Eni per le StartUp, che ha concepito e produce SmartEye, un sistema ottico intelligente che consente di tagliare di circa il 50 % gli sprechi nell’illuminazione pubblica. Il dispositivo analizza i dati ambientali provenienti da una specifica area urbana e fornisce servizi multifunzionali interattivi attraverso sensori ottici, algoritmi e analisi delle immagini
Il sistema non fa altro che regolare i livelli di luce artificiale in base alle reali necessità. Fra gli ultimi progetti avviati figurano gli accordi con il comuni di Perugia nel 2017 e quello di Piacenza nel 2014.
Gli sprechi in Italia – secondo la Smart-I, i sistemi di illuminazione pubblica in Italia (sia lampade che Led), anche quelli che puntano specificamente all’efficienza energetica, sprecano fino al 50 % dell’energia richiesta.
La batteria per auto elettriche da 1000 km
Il progetto Embatt di batterie per auto sviluppato dagli ingegneri del Fraunhofer institute di Friburgo, il centro di ricerca industriale tedesco, ha l’obiettivo di estendere l’autonomia dei veicoli elettrici fino a 1000 km. ll dispositivo, sviluppato in collaborazione con Thyssenkrupp system engineering e IAV Automotive engineering, supera alcuni importanti problemi che limitano la diffusione dell’e-mpbility: lo spazio dell’abitacolo a disposizione, la dispersione di potenza della batteria e la semplificazione nella progettazione delle auto
Nel campo della mobilità delle auto elettriche la sfida principale si gioca nel produrre sistemi di accumulo di energia poco voluminosi, economici e con sempre maggiori capacità. I primi test sui veicoli inizieranno nel 2020.