Tre esplosioni controllate a corta distanza hanno demolito l’ex stabilimento Galbani a Langhirano (Parma), sabato scorso 25 febbraio alle 15. L’area era in stato di abbandono da circa vent’anni e il crollo ha visto coinvolta la parte di prosciuttificio che era rimasta in piedi dopo la demolizione iniziata nei mesi scorsi.
Sabato sono stati abbattuti 70-80 metri cubi di fabbricati utilizzando circa 1000 cariche esplosive; degli 80 chili totali, 60kg erano di dinamite e 20kg di emulsione. La scelta di combinare gli esplosivi è stata vincolata dalla natura costruttiva di questi fabbricati che risultava essere eterogenea, imponendo la diversificazione dell’esplosivo utilizzato.
Il piano di sicurezza per l’intervento di sabato è stato disposto dal Comune che ha chiuso al traffico veicolare e pedonale l’area di pertinenza entro i cento metri di distanza dall’edificio, ponendo il perimetro sotto il presidio della Protezione Civile, coordinate dalle forze dell’ordine.
Il complesso è stato un edificio simbolo degli anni della crescita economica e ha dato lavoro a tantissime persone della Valparma e non solo. Dopo l’abbandono l’area è stata acquisita da Conad, ma al momento – in attesa della definizione di un progetto commerciale – è in programma una semplice riqualificazione con la realizzazione di una rotonda, marciapiede, pista ciclabile e pedonale e un parcheggio.