Avviata sul lago d’Iseo la campagna di monitoraggio ambientale condotta dai carabinieri: a largo di Tavernola avvistato un cumulo di rifiuti da 40 metri per 10
Non solo cadaveri e misteri irrisolti sui fondali del lago d’Iseo: è partita, infatti, da poco più di 24 ore la nuova campagna di monitoraggio ambientale promossa dal comando provinciale dei Carabinieri di Bergamo, con il supporto tecnico (e “politico”) della Prefettura e delle autorità competenti in tema ambientale.
Il primo monitoraggio subacqueo ha già permesso di rilevare una montagna di rifiuti nei fondali: si tratterebbe in particolare di residui e scarti di gomma, frutto di lavorazioni industriali più o meno recenti. In tutto un ammasso di oltre 40 metri di altezza, largo forse addirittura 10, trovato in fondo al lago a largo di Tavernola.
Campionamenti e analisi
Individuato il “blocco”, a breve verranno recuperati alcuni campioni per farli analizzare a chi di dovere: sicuramente sarà coinvolta anche Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale. Le verifiche serviranno a delineare la situazione: il rischio contaminazione, la qualità dell’acqua, la possibilità che la gomma accumulata possa rilasciare sostanze pericolose.
E le ricerche subacquee sono soltanto all’inizio. Al comando provinciale, e alle varie stazioni bergamasche, si affiancano anche i carabinieri del Nucleo sommozzatori di Genova. Si cercherà anche in altre zone del lago. In cerca di rifiuti e, forse, anche di responsabilità.