Dopo due mesi di lockdown dato dall’emergenza coronavirus, l’Italia ha necessità di ripartire, in tutti i settori dell’economia che sono stati costretti a chiudere per fronteggiare l’emergenza sanitaria. Ma sarà l’ambiente a dover fare i conti con la ripresa economica?
Ne parla il viceministro dell’Ambiente Roberto Morassut
Ne ha parlato durante un’intervista a Repubblica il viceministro dell’Ambiente Roberto Morassut, dichiarandosi comunque fiducioso di un cambiamento verso una migliore attenzione verso l’ambiente: “Io sono fiducioso nella crescita di attenzione che ormai si registra sulla necessità di cambiamenti sostanziali delle politiche economiche ed energetiche in direzione della sostenibilità. Non vedo un pericolo che si abbassi la guardia”.
Nei giorni scorsi abbiamo assistito a esempio di come la ripresa delle attività produttive abbia già iniziato a dare i suoi effetti su ecosistemi naturali: ne è un esempio lo sversamento in mare che è stato documentato con un drone a Castel Volturno, di cui al momento non sono chiare le cause. La stessa cosa è successa nei giorni scorsi con il fiume Sarno, in Campania, considerato uno dei fiumi più inquinati d’Italia.
Mobilità green e incentivi per affrontare la ripresa degli spostamenti
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri Fraccaro ha annunciato le detrazioni per ecobonus, sismabonus e solare. Dal punto di vista della mobilità sono allo studio degli incentivi per promuovere una mobilità più “green” in vista della ripresa economica. In uno studio effettuato da Geotab, azienda leader globale in ambito IoT, veicoli connessi ed elettrici, è risultato che attualmente quasi l’8% dei veicoli a combustibile fossile potrebbe essere sostituito da una equivalente versione elettrica con un notevole risparmio in termini economici. Per quanto riguarda i rifiuti, è iniziato in Parlamento l’iter per recepire le direttive europee in materia di discariche, veicoli fuori uso, materiale Rae, pile e accumulatori e imballaggi.