Home EcoNews Italia condannata per il ritardo sul Programma di gestione dei rifiuti radioattivi

Italia condannata per il ritardo sul Programma di gestione dei rifiuti radioattivi

La Corte di giustizia dell’Unione europea ha condannato l’Italia per non aver trasmesso alla Commissione il Programma nazionale per la gestione del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi, come previsto dalla Direttiva 2011/70/EURATOM.

La Direttiva fissava al 23 agosto 2015 il termine per la notifica del Programma, con cui ogni Stato membro doveva illustrare le modalità di attuazione delle politiche nazionali per la gestione responsabile e sicura del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi.

Il Programma deve contenere una serie di elementi obbligatori come, per esempio, l’inventario dell’esistente e la stima delle quantità future, l’indicazione delle relative ubicazioni, i progetti e le soluzioni tecniche per la gestione (dalla generazione allo smaltimento), gli indicatori di prestazione sull’attuazione del piano, la valutazione dei costi, la descrizione del regime di finanziamento ed eventuali accordi con altri Paesi per la gestione del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi.

Alla data della sentenza risulta che l’Italia ha trasmesso alla Commissione due versioni non definitive del Programma(a febbraio 2016 e a settembre 2017), l’una precedente e l’altra successiva alla prima fase di consultazione pubblica, prevista dalla procedura nazionale, sul documento di piano.

Il testo completo della sentenza è disponibile sul sito web della Corte di giustizia europea.