La Fiom Cgil ritiene “indispensabile che tale relazione sia discussa con il Governo e le organizzazioni sindacali”.
«Apprendiamo con nota odierna che i Commissari Ilva hanno depositato, presso il Ministero dell’ambiente la “mappa dei rifiuti pericolosi o radioattivi e del materiale contenente amianto”». Lo comunica il segretario di Fim-Cisl Taranto – Brindisi, Valerio D’Alò.
«Riteniamo non esaustivo – prosegue – il conoscere “dove” siano ubicati questi siti. È doveroso da parte della gestione Commissariale, presentare alle Organizzazioni sindacali un piano con tempi e modalità certe per la rimozione per comprendere come si intende tutelare i lavoratori a fronte di quanto da loro riscontrato. Non riterremo esaustivo, in attesa di una convocazione che auspichiamo arrivi quanto prima – conclude D’Alò – un semplice elenco senza eventuali iniziative immediate».
In relazione alla mappatura dei siti contaminati da amianto in Ilva, giunge, infine, la nota stampa della Fiom Cgil (dopo la precedente nota di ieri nella quale si evidenziava che erano scaduti lo scorso 31 dicembre i termini entro i quali i commissari Ilva avrebbero dovuto spedire la relazione al Ministero dell’Ambiente) che riportiamo di seguito.
«La FIOM CGIL, a seguito del comunicato inviato in data 03/01/2017, ha appreso in data odierna che i Commissari Straordinari hanno depositato il 27/12/2016, così come disposto dall’art. 1 bis della legge n. 98 del 09/06/2016 (decreto legge n. 98/2016, convertito, con modificazioni, in legge n. 151 del 01/08/2016, nds), presso il Ministero dell’ Ambiente la mappatura del materiale contenente amianto relativa agli stabilimenti Ilva. Inoltre la FIOM CGIL aveva richiesto con un comunicato inviato in data 20/09/2016, facendo riferimento sia alle attività di bonifica effettuate negli anni 2014/2015 (180 interventi con la bonifica di circa 1750 tonnellate di amianto) sia alla relazione contenente la mappature dell’amianto, un incontro con i Commissari al fine di aprire un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali».
«La FIOM CGIL pertanto ritiene indispensabile che tale relazione sia discussa con il Governo e le organizzazioni sindacali al fine di verificare sia la corretta attuazione di tutte le misure necessarie alla salvaguardia della salute e della sicurezza di tutti i dipendenti dello stabilimento ILVA di Taranto sia la necessità di estendere i processi di allontanamento dei lavoratori dalle stesse fonti di rischio di inquinamento ambientale da materiale contenente amianto».