Il 18 e 19 novembre a Roma, presso il Museo Maxxi, si terrà il Bikeconomy Forum, l’irresistibile ascesa dell’economia della bici, un forum per raccontare un settore del made in Italy in forte sviluppo, con importanti impatti ambientali e salutari. Una due giorni per conoscere il potenziale dello sviluppo del settore cicloturistico, della manifattura e dell’innovazione delle due ruote.
Protagonista Trentino Sviluppo, con i suoi incubatori dedicati alle clean-tech – Progetto Manifattura e alla meccatronica, e la Provincia autonoma di Trento con il team dedicato alla gestione dei percorsi ciclopedonali. «Nel Trentino ci sono otre 450 km di piste ciclabili ed un numero almeno doppio di sentieri e piste da downhill, che generano un indotto di decine di milioni di euro legato al cicloturismo, destinato a crescere negli anni futuri», spiega Mauro Casotto, della Direzione Operativa di Trentino Sviluppo. «Parallelamente al settore cicloturismo si sta sviluppando un fertile mondo di startup legate alle due ruote, grazie agli strumenti di sostegno alla nuova impresa e alle startup innovative e ai due hub tematici dedicati a green e meccatronica. Abbiamo un interessante pacchetto attrazione che crediamo rafforzerà sempre più questo nostro polo di innovazione focalizzato sulla bikeconomy».
Il Trentino è da sempre stata una terra di innovazione, vista anche l’alta densità di startup innovative (144 startup ogni 10 mila società di capitali, il valore più alto in Italia), ha 40 i centri di ricerca di livello internazionale, tra cui tre realtà di eccellenza nei propri settori – Fondazione Bruno Kessler, Fondazione Edmund Mach ed Università degli Studi di Trento (finanziata dalla Provincia) – con forte focalizzazione sugli ambiti tecnologici del green e dello smart manufacturing. Inoltre il recente potenziamento dei due poli di meccatronica e green economy ha creato nuovi spazi ed opportunità, anche per coloro che vogliono investire delle due ruote e allo stesso tempo vivere in un contesto che privilegia i ciclisti, siano essi di strada o montagna.
Il modello trentino della bikeconomy sarà presentato venerdì 18 novembre, alle ore 17.15 al Maxi con un intervento di Mauro Casotto alla presenza di Giampiero Gallo Economic Adviser della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in seguito alla presentazione del primo report sulla bikeconomy realizzato dalla Fondazione Manlio Masi. Presenti nel programma anche due startup degli incubatori di Trentino Sviluppo: Bikee Bike e KissMyBike.
Bikee Bike ha creato un nuovo motore elettrico per biciclette che può essere installato in poche decine di minuti sulla maggior parte dei telai standard. Il motore sfrutta la nuova tecnologia mid-drive, che colloca il propulsore nel movimento centrale della bici, tra i pedali. Questo motore impiega una nuova tecnologia brevettata che riduce le dimensioni del motore aumentando drasticamente la coppia motrice. Il motore trasferisce il moto attraverso la catena della bici, potendo così sfruttare tutte le marce della ruota posteriore abbinandole a due corone frontali, un piccola per le salite e una per la velocità. Queste due caratteristiche, rendono ogni bici equipaggiata con questo prodotto, capace di affrontare agevolmente salite fino al 58% di inclinazione. Esistono quattro versioni di potenza: 250W adatto alla normativa Europea, 500W per Svizzera e Canada, 749W e 999W per il mercato americano. Bikee Bike è frutto dell’inventiva di due fratelli di Reggio Emilia che per garantire la massima qualità produrranno i motori in Italia. La tecnologia presentata da Bikee Bike ha ricevuto già diversi premi: premio Ford come miglior start up automotive al CES 2016; Premio italiano meccatronica 2016 sezione start-up e Premio EdisonPulse categoria “low carbon city”.
Storia diversa quella dei tre startupper formatisi all’Università di Trento, il russo Ivan Minakov e i bielorussi Uladzimir Kharkevich e Nadya Bobova. Stufi di chiudere con un lucchetto la propria bicicletta, tornare e non trovarla più, hanno progettato Kissmybike, un sistema per segnalare il furto e localizzare il veicolo. Kissmybike è invisibile, ultracompatto e necessita una ricarica all’anno (la batteria dura ben una settimana nella modalità di tracciamento continuo dopo un furto). Kissmybike, grazie alla trasmissione satellitare e a tecnologie di rilevamento all’avanguardia, permette di localizzare con precisione il veicolo rubato, sia in ambienti chiusi sia all’aperto. «Oltre al prodotto offriamo anche assistenza per i proprietari delle biciclette nell’iter per il recupero legale del mezzo, fornendo loro numeri di emergenza, l’indirizzo dei commissariati più vicini e le informazioni tecniche necessarie per l’identificazione del veicolo nei verbali della polizia», spiega Nadya Bobova.