In occasione della sessione plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo, il prossimo 13-16 marzo 2017, le proposte del pacchetto rifiuti saranno messe al voto; i parlamentari europei sostengono, in particolare:
- la spinta al riciclaggio,
- il taglio dei rifiuti smaltiti in discarica,
- il freno allo spreco alimentare.
Nella discussione sugli emendamenti al progetto UE, cosiddetto “pacchetto rifiuti”, è emersa la necessità di elevare la quota di rifiuti da riciclare, che dovrebbe essere portata al 70% nel 2030, mentre lo smaltimento in discarica, che ha un grande impatto ambientale, dovrebbe essere limitato al 5%, inoltre dovrebbe essere prevista una riduzione del 50% dei rifiuti alimentari entro il 2030.
Il Parlamento Europea crede nella transizione verso un’economia circolare, per questo ritiene che siano necessari obiettivi ambiziosi per il riciclaggio e la riduzione dello smaltimento in discarica, in linea con quanto la Commissione aveva inizialmente proposto nel 2014.
Secondo il Parlamento, sarebbe quindi opportuno che, entro il 2030, almeno il 70%, e non il 65% come proposto dalla Commissione, dei rifiuti urbani vengano riciclati o preparati per il riutilizzo (vale a dire controllati, puliti o riparati). Per i materiali di imballaggio, come carta e cartone, plastica, vetro, metallo e legno, gli europarlamentari propongono l’obiettivo dell’80% al 2030, con step intermedi per ogni materiale fissati al 2025.
Per quanto riguarda, invece, le discariche, il progetto di legge limita la quota di rifiuti urbani da smaltire in discarica al 10% entro il 2030, mentre gli europarlamentari propongono un limite più sfidante del 5%, anche se con una possibile proroga di cinque anni, a determinate condizioni, per gli Stati membri che conferiscono in discarica oltre il 65% del loro rifiuti urbani nel 2013. Si tratta di paesi come Cipro, Croazia, Grecia, Lettonia, Malta e Romania, che conferiscono in discarica ancora più di tre quarti dei loro rifiuti urbani.
Infine, in merito alla produzione di rifiuti alimentari, stimata in circa 89 milioni di tonnellate, pari a 180 kg pro capite all’anno, gli europarlamentari sostengono un obiettivo UE di riduzione di questa tipologia di rifiuti del 30% entro il 2025 e del 50% entro il 2030, con riferimento ai dati del 2014.