Il 6 aprile, il CIC ha relazionato nel corso del panel “Residential Organics Recycling” presentando i dati del settore biowaste italiano, esempio a livello europeo. Per l’occasione il CIC ha condiviso un primato con USCC, l’US Composting Council, ovvero la concomitanza con i 25 anni dalla fondazione.
“Nel nostro 25esimo anno di attività siamo lieti di presentare i risultati raggiunti dall’Italia davanti a una platea internazionale specializzata“, afferma Massimo Centemero, Direttore del CIC. “Il nostro Paese ha lavorato per costruire una filiera del rifiuto organico virtuosa e adesso è pronto ad accogliere nuove sfide: è necessario da una parte migliorare la raccolta nelle regioni del Sud Italia, dall’altra valorizzare il biometano, biocarburante che può essere impiegato in sostituzione dei carburanti fossili e che contribuisce a rispondere in modo ancora più efficiente ai principi dell’economia circolare“.
Secondo i dati elaborati dal CIC nel Rapporto Annuale del Biowaste presentato negli USA al BioCycle East Coast17, la raccolta differenziata di umido e verde in Italia nel 2015 è cresciuta ancora del 6,1% rispetto all’anno precedente: sono state separate circa 6 milioni di tonnellate di scarto organico in un anno, pari al 43,3% di tutta la raccolta differenziata nazionale, che hanno prodotto 1.7 Mld € di fatturato e 9.000 posti di lavoro. Negli ultimi 10 anni, la crescita media della raccolta differenziata di umido e verde è stata pari a circa il 10% l’anno e il CIC prevede che il trend si mantenga stabile anche nei prossimi 5 anni, con l’obiettivo di raggiungere gli 8,5 milioni di tonnellate di rifiuti organici all’anno entro il 2020.
Nel 2015, dal riciclaggio del rifiuto organico effettuato negli impianti di compostaggio e integrati di Digestione Anaerobica e Compostaggio, il CIC stima che siano stati prodotti circa 1,76 milioni di tonnellate di compost.
Il rapporto completo è disponibile questo link.