Materiali di scarto. In Italia e Spagna un gruppo di ricercatori sta portando avanti un’idea che potrebbe dare una nuova caratteristica all’edilizia attraverso lo sviluppo di una serie di nuovi materiali di scarto che una volta sarebbero finiti in discarica.
I ricercatori del progetto europeo RE4 sono convinti che un giorno saranno in grado di creare interi edifici realizzati con materiali di scarto, riciclati, compresi i pannelli prefabbricati che possono essere smontati e riutilizzati altrove.
In un sito di prova in Spagna, gli esperti stanno confrontando un edificio riciclato con un edificio tradizionale e li monitoreranno entrambi per un periodo di quattro mesi per vedere come si comportano.
Felipe Mata Gutiérrez, direttore tecnico di Acciona, un’azienda spagnola di infrastrutture ed energie rinnovabili, afferma che si occuperà in particolare dell’efficienza energetica. Confronteranno anche il tempo necessario per costruire e smontare ogni struttura.
“Quello che possiamo fare è un confronto a livello termico e a livello di costruzione”, dice Gutiérrez. “In questo modo, possiamo fare un confronto in termini di efficienza energetica e possiamo anche misurare il tempo necessario per costruire e poi demolire ognuno di essi“.
IL FUTURO
Se i risultati saranno promettenti, i ricercatori si esprimeranno a favore di una modifica delle norme edilizie per consentire un uso molto maggiore di materiali riciclati nei nuovi uffici e nelle abitazioni.
La Project Manager María Casado afferma che gli aggregati riciclati sono stati utilizzati per produrre tutti i componenti e i materiali utilizzati nell’edificio di prova. Ma non è così facile come sembra.
La natura della demolizione fa sì che un’ampia varietà di materiali – come ghiaia, gesso, pietra e asfalto – finiscono per essere mescolati insieme e devono essere opportunamente selezionati prima di poter essere riutilizzati.
“Il problema principale è quello di separarli e classificarli, perché i rifiuti di costruzione e demolizione sono tutti mischiati insieme“, dice Casado.
In quest’ottica, i ricercatori della società di ingegneria italiana, STAM, stanno cercando modi per affrontare il problema.
Il loro nuovo sistema utilizza una telecamera multispettrale e l’intelligenza artificiale per identificare i diversi materiali e un braccio robotico per separarli.
L’ingegnere robotico senior Mony Khosravi ha dichiarato che il piano è quello di installare questo tipo di sistema nei cantieri edili per la raccolta differenziata dei rifiuti da riciclare.
Ma gli ingegneri ammettono che il loro prototipo non è ancora abbastanza robusto per affrontare le condizioni del mondo reale.
L’Area Manager Umberto Battista ha detto: “Ovviamente ci sono inevitabili problemi di polvere, infiltrazioni dovute a pioggia, vento ed eventi atmosferici in generale, e per grandi volumi di materiale è anche necessario utilizzare più robot del singolo robot che stiamo usando nel nostro laboratorio”.
Tuttavia, i ricercatori ritengono che il loro obiettivo sia a portata di mano. E un giorno intere città potrebbero anche essere riciclate.