L’evento si è aperto con le parole sulle relazioni economiche italo-ungheresi del Signor Péter Szijjártó, Ministro Degli Affari Esteri e del Commercio Ungherese, “questo è un periodo molto interessante per l’economia e la politica mondiale. Questo cambiamento che interessa maggiormente gli Stati Uniti, influenzerà la vita economica mondiale”. Le parole del Signor Szijjártó, mettono in risalto come ogni Stato in vista delle scorse elezioni presidenziali americane, abbia deciso di adottare misure preventive da attuare dopo l’eventuale elezione del Presidente Trump. “Abbiamo deciso di aumentare la competitivitá dell’Ungheria – ha aggiunto il Ministro – adottando delle misure fiscali che stimolino gli investimenti. Per questo abbiamo abbassato la tassa sui redditi societari ad un’aliquota unica del 9% e abbiamo in programma di diminuire anche l’imposta IRPEF, che ora é del 15%”. Il Ministro Szijjártó ha poi illustrato in che modo intendono promuovere gli investimenti. “Possiamo dare sovvenzioni in denaro fino al 50% del valore dell’investimento stesso, tutto ciò dipende dalla qualità della tecnologia impiegata dalle aziende nel senso che si prediligono proposte provenienti da aziende che utilizzano una miglior qualità in ambito tecnologico che aumenterà il contributo per l’investimento”.
Il secondo punto che merita attenzione riguarda la forza lavoro. Il Ministro Szijjártó ha sottolineato l’importanza della formazione del personale da parte del datore di lavoro. Un lavoratore qualificato ha un costo elevato per l’azienda che, se lo vuole tenere con se’, deve aumentare lo stipendio proponendogli condizioni migliori delle aziende competitors. Cosi’ è stato stipulato un accordo con il Ministero dell’Economia che consiste nel diminuire del 5% la tassa sociale alle imprese. In questo modo le aziende hanno la possibilità di aumentare gli stipendi ai dipendenti e allo stesso modo non aumentano le tasse per loro stesse.
L’ultimo punto riguarda l’agevolazione fiscale per quelle imprese che vogliono fare ricerca sul territorio ungherese. Questa raddoppierà in base alla quantità di ricerca che ogni azienda ha intenzione di svolgere sul campo. L’obiettivo è trasformare il “Made in Hungary” in “Invented in Hungary”.
Il secondo intervento del forum ha riguardato l’Opportunità di Investimenti in Ungheria da parte del Signor Róbert Ésik, Presidente della Hungarian Investment Promotion Agency (HIPA). Il signor Ésik ha elencato le ragioni del Perché è conveniente investire in Ungheria: “L’Ungheria ha un’economia abbastanza aperta e solida, dove il rapporto tra PIL e EXPORT e’ pari al 100%. Affinché questo rimanga costante nel tempo è necessario: agevolare gli investimenti e aiutare le aziende a svolgere export”. Il Presidente ha spiegato che “L’Ungheria ha un sistema economico in crescita con il 4% nel 2014 del PIL al 3.1% nel 2015. Si sono registrati picchi altissimi di Export e Trade surplus nel 2015 e 2016, il tasso di occupazione continua a crescere costantemente dal 2010 e il tasso di disoccupazione e’ rapidamente diminuito dal 11.8% nel 2010 al 4.4% nel 2016”.
“Abbiamo deciso di mantenere il fiorino ungherese come moneta – aggiunge Ésik – perché crediamo che questo favorisca le aziende che vogliono svolgere Export ma anche chi vuole investire da noi”. La filosofia della politica economica ungherese e’ di spostare il focus da un sistema basato sul reddito a uno basato sull’imposta di consumo. Il contributo sociale fiscale e’ diminuito del 5% nel 2017 e nel 2018 diminuirà’ ulteriormente del 2%. “Un esempio eccellente di aziende che hanno deciso di investire in Ungheria – ha precisato Ésik – riguarda il settore automobilistico, dove AUDI ha il più grande impianto di produzione auto e MERCEDES ha intenzione di aprire il secondo polo automobilistico”.
Inoltre la società Blackrock ha deciso di aprire nuovi uffici a Budapest proprio per il suo eccellente sistema educativo, la qualità delle infrastrutture, la sicurezza, la qualità della vita e l’impegno del governo ungherese nei confronti delle imprese. Tutto questo garantirà più di 500 nuovi posti di lavoro. Nel 2016 le aziende hanno investito 3,2 mld € e il Financial Times ha inserito Budapest nella Top 10 dei luoghi più favorevoli agli investimenti nel mondo. Ésik ha concluso il suo intervento spiegando concretamente come verrano supportati i progetti di investimenti. HIPA affiancherà l’azienda durante tutto il processo decisionale. Nella fase antecedente alla decisione verranno creati dei pacchetti su misura per ogni azienda riguardo l’economia, i settori, gli incentivi, le condizioni delle attività commerciali, le reti dei fornitori e via dicendo. Verranno offerti incentivi creati ad hoc per soddisfare le richieste aziendali, verrà ricercato e valutato il luogo nel quale le aziende dovranno stabilirsi ed esse verranno affiancate da esperti che effettueranno visite sul sito stesso e organizzeranno incontri regolari. Nella fase successiva la scelta di investire in Ungheria, HIPA metterà a disposizione un servizio che garantirà una presenza costante dove ci si potrà confrontare sull’esperienza del clima aziendale. L’agenzia farà da mediatore tra il governo e le attività commerciali, continuando a supportarle nel loro processo di espansione.
Per quanto riguarda le Opportunità di Investimenti in Italia e’ intervenuto il Dott. Giuseppe Federico, Ufficio Promozione Investimenti dell’ ICE. “L’Italia e’ il 5º partner commerciale per l’Ungheria, e’ al 9º posto come paese esportatore verso l’Ungheria e rappresenta il 4º mercato di sbocco per l’Ungheria”. Il Sig. Federico ha poi parlato della presenza italiana in Ungheria con “una presenza di 2400 aziende registrate, 25.000 dipendenti, oltre 4 mld di € di fatturato annuo e i settori dove gli investimenti sono maggiori riguardano i settori: Agroalimentare, Industria meccanica, componentistica, tessile e moda”. L’Italian Trade Agency (ITA) e’ nata nel 2015 come ente nazionale per gli investimenti esteri, ha voluto stanziarsi come start-up presso le principali piazze del mondo (già presenti a Istanbul, Londra, New York, Singapore, Tokyo, Dubai e San Francisco. Saranno presenti a Pechino e Hong Kong entro Maggio 2017). Il Dott. Federico ha spiegato come avviene il processo decisionale prima dell’insediamento in un altro paese estero “si raccolgono informazioni riguardo gli investitori stranieri e viene fatta un’analisi delle varie opportunità per investire in Italia. Segue un supporto agli investitori stranieri e si avvia il processo di promozione delle attività per attrarre investimenti stranieri in Italia”. Il Signor Federico ha voluto concludere il suo intervento elencando le ragioni per le quali investire in Italia. “L’Italia si colloca tra le principali economie di successo mondiali e di mercato, è protagonista mondiale nella produzione e nel commercio internazionale, eccelle in Ricerca e Sviluppo e Innovazione, la qualità della vita è ineguagliabile così come l’offerta culturale, ha una forza lavoro competitiva e qualificata, ha un alto livello di competitività nei settore del Made In Italy, vengono continuamente approvate nuove riforme a favore delle aziende e per garantirne la crescita, ha uno strategico polo logistico, dispone di continui incentivi per migliorare la competitività e infine è aperta agli investimenti stranieri : Right Place, Right Time!”.
L’evento si è concluso con l’intervento del Signor Matyas Javor, Rappresentante della Camera di Commercio Ungherese. Javor ha voluto riprendere il pensiero di Michele Orzan “Per lo sviluppo è necessario il flusso di informazione tra aziende. Lo sviluppo aziendale si basa su 3 P: Persone, Pianeta, Profitto”. “Questo forum è l’attuazione del concetto delle 3 P. Questa sede ha visto la partecipazione di molte persone che fanno parte di aziende che hanno l’obiettivo comune di salvaguardare il pianeta. Il profitto arriverà se le stesse aziende hanno la possibilità di conoscersi meglio attraverso gli incontri B2B che si terranno proprio ora”.