I dati sono emersi dall’indagine di Ipsos Italia per Ecodom e Cittadinanzattiva. Circa 5.300 le tonnellate di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche gestite nel 2016 dal Consorzio in Sicilia.
Nell’ambito del seminario “Gli Italiani e i RAEE: dall’uno contro uno all’uno contro zero”, tenutosi presso l’Aula Magna del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università degli Studi di Catania, è stata presentata la ricerca realizzata da Ipsos Italia per Ecodom e Cittadinanzattiva sui comportamenti degli italiani nella gestione dei RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), con un focus sulla Sicilia e su Catania.
Al centro dell’indagine, condotta attraverso 2.121 interviste su un campione stratificato e casuale, rappresentativo dei cittadini maggiorenni residenti in Italia e selezionato in base a quote per genere, età, area geografica, e ampiezza dei centri abitati, il legame tra questi comportamenti e la conoscenza dei decreti che regolano in Italia il conferimento di RAEE.
Questa attività è normata dal decreto “uno contro uno”, che da giugno 2010 obbliga i venditori di prodotti elettrici ed elettronici al ritiro gratuito dell’apparecchiatura dismessa a fronte dell’acquisto di un nuovo prodotto equivalente, e dal nuovo decreto “uno contro zero”, che da aprile 2016 prevede la consegna gratuita dei RAEE di piccole dimensioni (inferiori a 25 cm) presso i punti vendita con superficie superiore a 400 mq (il servizio è facoltativo per i negozi più piccoli) senza alcun obbligo di acquisto.
Dopo l’introduzione di Giuseppe Greco, Segretario regionale di Cittadinanzattiva Sicilia, il Direttore Generale di Ecodom Giorgio Arienti ha illustrato il funzionamento del Sistema RAEE in Italia e i risultati dell’indagine commissionata a Ipsos Italia. Presenti anche Rosario D’Agata, Assessore all’Ambiente del Comune di Catania e Rita Palidda, Coordinatrice del Master in Customer Care e Tutela del Consumatore dell’Università degli Studi di Catania.
A Catania la notorietà dei RAEE risulta la più bassa d’Italia: il 55% degli intervistati non li conosce affatto, contro il 45% del Sud Italia e il 42% della media nazionale (percentuale uguale a quella misurata nelle Isole). Solo il 18% conosce bene questa tipologia di rifiuti, mentre il 27% superficialmente.
Il 48% del campione considera il livello di pericolosità dei RAEE elevatissimo. A Catania la percezione sul grado di rischio di questi rifiuti è legata, anche tra chi non li conosce, alle conseguenze dannose che il mancato trattamento può avere sul suolo, sull’aria e sull’acqua (69%), alla presenza di sostanze inquinanti contenute in alcuni componenti (66%) e al fatto che questi apparecchi non siano biodegradabili (51%).
Rispetto alla precedente indagine effettuata da Ipsos per Ecodom nel 2011, i cittadini italiani riconoscono di avere le principali responsabilità degli scarsi risultati di raccolta dei RAEE (in media il 35%). Nell’attribuzione di responsabilità seguono le amministrazioni pubbliche (30%): un valore in sensibile calo rispetto al 2011 (39%), che però nelle Isole arriva a quota 37%. Chiamato in causa anche il canale distributivo (13%), seguito dai produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche (11%).
A Catania la conoscenza del decreto uno contro uno risulta la meno diffusa d’Italia: mentre a livello nazionale il 30% del campione dichiara di conoscerlo in modo approfondito (+13% rispetto al 2011) e il 44% di non conoscerlo ancora, nella città siciliana la percentuale di coloro che conoscono questa modalità di dismissione scende al 22%, mentre il 52% ne è ancora all’oscuro. In Italia è stato il 42% degli intervistati a conoscenza dell’uno contro uno a fruire del servizio (in media 2,6 volte). Al Sud, invece, solo il 40% dichiara di essersene avvalso (in media 2 volte), mentre nelle Isole il 29% (in media 2,4 volte).
La notorietà del decreto uno contro zero al Sud è ancora piuttosto contenuta (19%), probabilmente anche per la sua recente introduzione (aprile 2016), in linea con le percentuali nazionali. Nelle Isole, invece, la conoscenza sale al 23%. Tra i canali di informazione emergono i media, come quotidiani (24%) e TV (20%), e le catene distributive (20%).
Secondo gli intervistati, il decreto potrà contribuire in modo significativo all’aumento della raccolta dei RAEE. Le principali motivazioni indicate a livello nazionale sono la semplificazione del conferimento per i consumatori, anche in termini di convenienza, e le potenzialità in termini di informazione e sensibilizzazione dei cittadini, promuovendo comportamenti virtuosi. Anche la possibilità di diventare stimolo per il canale distributivo viene indicata come punto di forza del decreto, in particolare al Centro-Sud.
In Sicilia il Consorzio ha gestito nel 2016 circa 5.300 tonnellate di RAEE. I maggiori quantitativi sono quelli del Raggruppamento R1, con circa 2.500 tonnellate gestite nei 55 Centri di Raccolta (corrispondenti a una popolazione servita di oltre 2.400.000 abitanti) attribuiti a Ecodom dal Centro di Coordinamento RAEE, pari a 1,04 kg/ab. Il Raggruppamento R2 ha invece totalizzato 2.800 tonnellate di RAEE nei 69 Centri di Raccolta attribuiti (per una popolazione di circa 2.800.000 abitanti), pari a 1 kg/ab. Nel 2016 le attività di gestione dei RAEE da parte di Ecodom in Sicilia hanno permesso di evitare l’immissione in atmosfera di 59.600 tonnellate di CO2 e il risparmio di 6.300.000 kWh di energia, con il recupero di 3.300.000 kg di ferro, circa 117.000 kg di alluminio, circa 103.000 kg di rame e quasi 560.000 kg di plastica.
“La ricerca di Ipsos ha evidenziato che in Sicilia e a Catania – dichiara Giorgio Arienti, Direttore Generale Ecodom – è necessario un capillare lavoro di sensibilizzazione dei cittadini sul tema dei RAEE e sulle modalità di corretta dismissione di questa tipologia di rifiuti. La conoscenza delle modalità di gestione dei RAEE è infatti decisamente inferiore rispetto alla media nazionale: è perciò indispensabile promuovere quanto più possibile il servizio di ritiro gratuito dei piccoli RAEE da parte dei negozianti di apparecchiature elettriche ed elettroniche previsto dal decreto ‘uno contro zero’. Questo servizio può dare un significativo impulso al conferimento delle apparecchiature non utilizzate o non funzionanti ancora presenti nelle case degli italiani”.
“Intercettare la sensibilità dei giovani, tra i principali fruitori di apparecchiature tecnologiche – dichiara Giuseppe Greco, Segretario regionale di Cittadinanzattiva Sicilia – è quanto di più utile per innescare processi virtuosi di conoscenza, sensibilizzazione, responsabilizzazione. La gestione dei rifiuti, in generale, rappresenta uno dei tasti dolenti della Regione, questa iniziativa vuol rappresentare un piccolo contributo di fronte ad un grande problema”.
Dal sito www.ecodom-consorzio.it è possibile scaricare il pdf della ricerca.