L’uso di forni a microonde nell’Unione europea genera tanta CO2 quanta ne emettono quasi 7 milioni di automobili. A dirlo è uno studio dell’università di Manchester, che ha preso in esame i microonde nell’intero ciclo di vita, dalla produzione alla discarica.
In base alla ricerca, pubblicata sulla rivista Science of the Total Environment, i forni a microonde nell’Ue producono 7,7 milioni di tonnellate di anidride carbonica all’anno, equivalente alle emissioni annuali di 6,8 milioni di auto. A pesare sull’ambiente è soprattutto il consumo di elettricità, stimato in 9,4 terawattora ogni anno, che corrispondono alla generazione annua di tre grandi centrali elettriche a gas.
Ogni forno a microonde consuma 573 kilowattora di elettricità nel corso della sua vita, che dura in media otto anni. Il consumo è lo stesso di una lampadina a Led da 7 watt lasciata accesa ininterrottamente per quasi nove anni. Il forno, invece, trascorre spento più del 90% della sua vita.
Un altro impatto ambientale significativo è rappresentato dallo smaltimento a fine vita. Nel 2005 184mila tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici sono derivati dai micronde gettati via nell’Ue. Nel 2025 la cifra dovrebbe raggiungere le 195mila tonnellate, cioè 16 milioni di forni mandati in pensione.
Alla base di questa crescita, spiegano i ricercatori, c’è il fatto che “i consumatori ora tendono ad acquistare nuovi elettrodomestici prima che quelli esistenti raggiungano la fine della loro vita utile, in quanto sono diventati articoli di moda e di status”. Quelli a microonde sono i forni più acquistati in Ue, dove si stima che le vendite raggiungeranno i 135 milioni di unità nel 2020. Il ciclo di vita dei microonde è passato dai 10-15 anni di fine anni Novanta ai 6-8 anni attuali.