Presentato a Roma il Rapporto Mattm-Unep “Financing the Future”.
Consolidare l’agenda verde nella politica del Governo, affinché l’ambiente venga visto non più come un vincolo, ma come il motore della ‘quarta rivoluzione industriale’. È una delle priorità indicate dal Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, intervenuto alla presentazione del “Rapporto del Dialogo nazionale dell’Italia per la finanza sostenibile – Financing the Future”, pubblicato da Ministero dell’Ambiente e Unep.
“Lo sviluppo ambientale è lo sviluppo industriale del Paese – ha dichiarato Galletti – L’ambiente entra sempre più nelle nostre prospettive finanziarie, e sarà tra i fattori economici più rilevanti prevalentemente per tre ragioni: la prima, di tipo etico-morale, riguarda il debito ambientale che i Paesi sviluppati hanno nei confronti dei Paesi in via di sviluppo. La seconda ragione – ha spiegato il Ministro – è che l’ambiente sarà centrale in quella che definiamo la ‘quarta rivoluzione industriale’, e le imprese che capiranno prima l’economia circolare, saranno quelle più competitive nel nuovo mondo”. “La terza ragione – ha continuato – è che la sostenibilità ambientale ha una stretta relazione con i bilanci delle aziende; molte materie prime considerate inesauribili non lo saranno più, e finanza e ambiente saranno sempre più legate”.
Il Dialogo nazionale per la finanza sostenibile, promosso dal Ministero dell’Ambiente – con il supporto del Direttore Generale per lo Sviluppo sostenibile Francesco La Camera – in partenariato con il Programma Ambiente delle Nazioni Unite e con il sostegno del Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha fornito agli operatori l’occasione per aprire un dibattito sulle opportunità offerte dalla green economy e sulla necessità di potenziare gli strumenti finanziari a sostegno dell’attuazione dell’Accordo di Parigi.
L’Italia ha inserito la finanza verde fra i temi prioritari del suo programma di presidenza del G7 Ambiente in programma a giugno a Bologna, esaminando il ruolo dei centri finanziari per la sostenibilità e i bisogni delle PMI.
“Dal rapporto – ha aggiunto Galletti – viene fuori un’anomalia di questo Paese di cui tenere conto: abbiamo una struttura imprenditoriale diversa dalle altre e composta per il 95% da piccole e medie imprese, piccoli e piccolissimi imprenditori che fanno prodotti ad altissima tecnologia, ma che hanno bisogno di capire l’importanza e la necessità di questo cambiamento culturale che metterà sempre più l’ambiente al centro”.
Alla presentazione del rapporto ha partecipato il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan: “La crescita sostenibile rimane al centro dell’agenda di public policy globale – ha dichiarato – Oggi come non mai è importante il concetto di crescita sostenibile, che è anche un modo per lasciarsi alle spalle un periodo difficile per l’economia globale”. “La crescita sostenibile e la crescita inclusiva – ha aggiunto Padoan – saranno tra i temi al centro del G7 italiano. Muoversi verso lo sviluppo sostenibile è una riforma strutturale, in grado di cambiare i comportamenti dei mercati e degli stakeholder, e quindi di dare risultati concreti. È solo cambiando i comportamenti – ha aggiunto il Ministro – che si ottengono risultati sfidanti”.
Dal Rapporto – che si conclude con l’indicazione di 18 azioni specifiche in materia politica, di innovazione finanziaria, infrastrutture di mercato e creazione delle conoscenze – emerge che l’Italia si trova di fronte all’opportunità strategica di orientare il proprio sistema finanziario in modo da sostenere la transizione verso un modello di sviluppo a bassa intensità di carbonio, inclusivo e sostenibile.