Il prossimo anno dovrebbe essere quello della svolta per l’area ex Carbon di Ascoli Piceno. Il sindaco Marco Fioravanti esce dal secondo incontro in ottobre con il commissario incaricato, il generale Giuseppe Vadalà, con un cronoprogramma di massima per quel che riguarda tutte le attività finalizzare alla bonifica dell’intera area.
L’avvio della bonifica nella vasca di prima pioggia entro i primi sei mesi del 2022 è la partenza irrinunciabile. Un passaggio importante, osserva il Corriere Adriatico, anche a seguito della sanzione europea, legate proprio a quella vasca, che pesa da tempo sui bilanci statali per le infrazioni riguardo aree inquinate. Nelle previsioni sul lungo termine, l’obiettivo è di avviare la bonifica vera e propria di tutta l’area dell’ex stabilimento entro il 2023.
L’area ex Sgl Carbon, del cui sito è proprietaria la società Restart, attende da decenni la bonifica del suolo inquinato da mezzo secolo ed oltre di attività da parte della multinazionale tedesca che produceva elettrodi di carbonio. La riqualificazione dell’area, una volta bonificati i terreni, prevede la creazione di un polo tecnologico, un’area a verde pubblico e una zona per l’edilizia residenziale. “Si tratta di un progetto che vuole far rifiorire un’area che è stata una piccola Bagnoli del Piceno – spiegano dalla Restart – Ed anche una piccola Villa Borghese, un polmone verde di 27 ettari per far respirare la città ed il suo territorio”. Il progetto ha ricevuto parere positivo da sindaco, commissario Vadalà, commissario Maggiore Aldo Papotto, direttore generale dell’Arpam Giancarlo Marchetti, dirigente P.F. Bonifiche, fonti energetiche, rifiuti e cave e miniere della Regione Marche Massimo Sbriscia, e altri responsabili di Comune, Regione, Arpam e Uta-Pcm.
L’ostacolo maggiore è come sempre quello economico. La riduzione della zona destinata all’edilizia, a favore del verde, rende necessario il recupero delle risorse che sarebbero arrivate da un un’urbanizzazione più massiccia. Mentre si prepara il via libera alla bonifica, quindi, si lavora anche per intercettare fondi e risorse economiche, tra finanziamenti nazionali ed europei. Anche perché sul fronte del Pnrr, al momento, non sono arrivate risposte ufficiali, e il progetto per il recupero dell’ex Carbon è inserito tra quelli a media priorità del Contratto istituzionale di sviluppo.