Quaranta milioni di euro per voltare pagina. Una pioggia di denaro per cancellare il disastro ambientale e rilanciare Torviscosa. Con questi presupposti è stato firmato il primo dicembre a Roma il protocollo d’intesa riguardante la ex Caffaro, sottoscritto dalla presidente della Regione Debora Serracchiani, dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, dal capo di Gabinetto del ministero dello Sviluppo economico Giovanni Orsini, dal sindaco del Comune di Torviscosa Roberto Fasan e dalla Caffaro in amministrazione straordinaria, rappresentata dal commissario Marco Cappelletto.
L’accordo è servito per definire le modalità di intervento per il risanamento ambientale e per verificare la percorribilità di un progetto integrato per la messa in sicurezza e bonifica nonché riconversione e sviluppo economico dell’area. Il tutto facendo ricorso ad una dote finanziaria di 40 milioni di euro, di cui 35 milioni da parte ministeriale e cinque dalla Regione Friuli Venezia Giulia.
La sottoscrizione del documento consente di definire quali debbano essere le modalità di intervento nell’area Caffaro di Torviscosa per il risanamento ambientale secondo i canoni e i principi dello sviluppo sostenibile, superando così definitivamente le criticità connesse all’inquinamento dell’ambiente che hanno interessato il sito. Inoltre si verificherà la percorribilità di un progetto integrato che da un lato provveda alla bonifica e messa in sicurezza dell’area e, dall’altro, alla sua riconversione con misure di riqualificazione industriale. Ciò consentirebbe il mantenimento dei livelli occupazionali, creando poi le condizioni per il potenziamento dei siti produttivi esistenti e la realizzazione di nuovi insediamenti con il conseguente incremento dei posti di lavoro.
«Risanamento ambientale e reinsediamento industriale in un’area molto delicata del nostro territorio dove il lavoro di riperimetrazione del sito e la ricerca di risorse, che sono state allocate con delibera Cipe, ci permette oggi di partire con un’azione molto importante». Così ha commentato l’accordo la presidente del Fvg Debora Serracchiani. «Abbiamo la fortuna – prosegue Serracchiani – di avere a disposizione 40 milioni di euro tra risorse nazionali e risorse regionali. L’obiettivo è quello di procedere al risanamento ambientale e di coinvolgere i privati, e noi sappiamo già che ci sono dei privati interessati alle aree. Come abbiamo fatto per la ferriera di Trieste, e più in generale per la crisi dell’area industriale di Trieste – osserva Serracchiani – così anche per Torviscosa siamo riusciti ad ottenere questa importante iniziativa da parte del governo, che ci permette non soltanto di risanare l’area e di restituirla alla comunità ma anche di creare le condizioni per nuovi insediamenti industriali e posti di lavoro».
I dettagli operativi del protocollo saranno poi definiti attraverso uno specifico accordo di programma. Per compiere queste operazioni, il ministero dell’Ambiente – grazie anche all’approvazione dei singoli piani operativi approvati ieri dal Cipe – ha stanziato 35 milioni di euro a valere sul fondo per lo sviluppo e la coesione 2014/2020 per il Sito di interesse nazionale (Sin) “Laguna di Grado e Marano”. La cifra sarà utilizzata per la rimozione delle peci benzoiche presenti nell’area di discarica “A1” nella macroarea 8 nello stabilimento di Torviscosa, nonché per i lavori di bonifica della Caffaro. Da parte sua, la Regione si impegna a destinare cinque milioni quali risorse residue e attualmente disponibili nel proprio bilancio derivanti dalla soppressa gestione commissariale per la laguna di Grado e Marano.
Il Comune, inoltre, si impegna a favorire l’intervento di privati e del mondo imprenditoriale nella realizzazione del progetto integrato di messa in sicurezza e bonifica nonché per la riconversione e sviluppo economico del sito. Infine la Caffaro coopererà al meglio per l’attuazione del protocollo. Le attività previste dal documento sottoscritto sono finanziate e realizzate in danno dei soggetti responsabili nei cui confronti si agirà per il risarcimento delle somme sostenute per gli interventi.