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Energy Efficiency Simposio, secondo appuntamento in Italia

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Lo scorso novembre ha avuto luogo il secondo Energy Efficiency Simposio italiano, questa volta nello stabilimento ABB Motion di Vittuone. La condivisione di esperienze reali e nuovi approcci ha caratterizzato l’agenda dell’evento.

Efficienza, risparmio energetico e attenzione all’ambiente sono tematiche di grande attualità. Non solo per una (pur gradita) questione economica, ma anche e soprattutto per contribuire all’abbattimento delle emissioni di CO2 e alla riduzione della temperatura globale, causa di un numero sempre maggiore di eventi climatici disastrosi.
Sono molte le attività che possono essere svolte per imboccare la strada dell’efficientamento. Ed è su queste basi che è nato nel 2021 l’Energy Efficiency Movement, una iniziativa di respiro mondiale che accoglie oltre 400 tra aziende, associazioni, enti pubblici e università da 36 diverse nazioni. Al suo interno vengono raccolte e condivise esperienze e best practice utili per perseguire obiettivi di efficienza energetica.
E proprio lo scorso 23 novembre si è tenuto, all’interno della sede ABB Motion di Vittuone (MI), il secondo appuntamento italiano con l’Energy Efficiency Simposio.

Da necessità a opportunità di crescita

Il secondo Simposio è ripartito da dove è terminato quello di maggio. Ovvero che la sfida della sostenibilità e dell’efficienza energetica si vince partendo da tre pillar: la consapevolezza delle tecnologie a nostra disposizione, l’importanza della condivisione e la corretta implementazione. Collegati tra loro, possono davvero fare la differenza!

Ed è proprio da qui che è partito Alessandro Pueroni, Lead Manager Motion Italia di ABB.
Una volta confermati questi pillar, è necessaria l’azione. Le basi per cambiare in meglio il nostro approccio, dunque, sono solide e già oggi disponibili. È bene però ricordare che nei prossimi anni, pur con un percorso di efficienza già avviato, l’industria aumenterà la propria domanda di energia a livello mondiale del 150%”.
Dobbiamo aumentare i tassi di efficientamento dei nostri impianti dall’attuale 2,2% annuo al 4%” aggiunge Sara Saltalamacchia, Sustainability Champion Motion Italia ABB. “Siamo convinti che innovazione, investimenti focalizzati e condivisione di best practice possano davvero rendere possibile questa accelerazione e permetterci di raggiungere gli obiettivi prefissati al 2030 e al 2050 per un futuro più sostenibile”.

Qualcosa già si muove

L’Energy Efficiency Movement non è un mero esercizio di stile: le realtà che vi aderiscono hanno fatto dell’efficienza e della sostenibilità uno dei driver principali dei propri business.
Tra i partecipanti al Simposio Alfa Laval, Eiffel e Gruppo Fervo hanno raccontato come le tecnologie efficienti siano lo strumento abilitante per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, transizione energetica e digitale. Ovviamente ogni realtà coniuga questi concetti percorrendo strade differenti per raggiungere il medesimo obiettivo.

Ad esempio, come evidenziato da Alfa Laval, lo scambiatore di calore è tra le tecnologie in grado di assicurare efficienza energetica. Inventato per la pastorizzazione del latte, ha poi trovato applicazione in moltissimi settori e si è evoluto per essere sempre più efficiente. Oggi gli scambiatori di calore vengono utilizzati per recuperare quell’energia che un tempo veniva sprecata ed essere usata ad esempio per riscaldare altri ambienti o materiali.

Circolarità invece è il mantra di Eiffel, realtà italiana che si occupa della lavorazione di materie plastiche, in particolare di teli in polietilene per impieghi agricoli e industriali.
Pur essendo prodotti dalla lunga vita operativa, l’azienda si impegna nel recupero dei materiali dismessi per riciclarli. Non solo: il concetto di “sottoprodotto” è stato eliminato a favore del recupero totale. Dallo stabilimento escono solo prodotti finiti e conformi, niente scarto.
La digitalizzazione e l’analisi dei dati è un altro aspetto cruciale che le tecnologie moderne portano con sé, come sottolineato da Gruppo Fervo, specializzato in servizi di Facility ed Energy Management nel Real Estate. Residenziale e terziario, infatti, sono responsabili di circa il 40% del consumo energetico e del 39% delle emissioni globali di CO2.
Le informazioni sugli impianti operativi negli edifici e gli algoritmi di intelligenza artificiale sono in grado di suggerire azioni correttive o intervenire direttamente per evitare sprechi, sempre mantenendo il comfort voluto.

Il ruolo chiave di motori e drives

Motori e i drives sono tra le tecnologie utili per incrementare l’efficienza di quasi ogni genere di macchinario o impianto. È bene precisare, infatti, che una quota significativa dei consumi globali è proprio legata all’uso di motori elettrici; pertanto, un miglioramento in tal senso può assicurare importanti benefici.
Vittuone è la sede del Motion OEM Hub, un luogo fisico messo a disposizione da ABB nel quale ospitare i clienti e le loro applicazioni, testare insieme nuove tecnologie e identificare le soluzioni più innovative. I partecipanti al Simposio hanno avuto l’opportunità di visitarlo e comprendere i vantaggi che un simile spazio può offrire per migliorare le prestazioni energetiche, produttive e di affidabilità di dispositivi, macchinari e interi impianti.

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L’OEM Hub di ABB Motion è un vero e proprio centro di competenze che offre ai clienti italiani e del Sud Europa l’opportunità di testare soluzioni innovative per le proprie applicazioni.

Massimizzare la catena del valore

Ma da sole le tecnologie non sono sufficienti. Occorre comprenderle, sfruttarle al meglio, applicarle in modo corretto e diffonderne approcci e risultati.
Un concetto ben espresso da Vittoria Veronesi, Docente di Operations & Supply Chain Management di SDA Bocconi School of Management, che si è concentrata sul tema della direttiva sulla Corporate Sustainability Due Diligence, meglio conosciuta come Supply Chain Act, che mira a garantire la trasparenza e la responsabilità nelle attività produttive e distributive. Tre gli step da considerare:

  • una due diligence in grado di fotografare la condizione esistente dell’azienda per poi effettuare le opportune considerazioni correttive;
  • un’attività di reporting;
  • la divulgazione dei business model e delle tecniche finalizzate al raggiungimento dei risultati.

Molti i messaggi emersi, il primo dei quali indica come non sia sufficiente disporre di tecnologie efficienti, ma occorra una adeguata integrazione. Fondamentale da questo punto di vista la digitalizzazione, ormai matura e apprezzata in molti ambiti. Il tutto a patto di disporre delle giuste competenze, ultimo (e forse più importante) fattore in gioco per concretizzare questa transizione.