
Il Commissario Straordinario Unico per la Depurazione delle Acque Reflue, prof. Fabio Fatuzzo, ha aperto i lavori di Ecomed – Green Expo del Mediterraneo, la fiera dedicata all’ecosostenibilità che si sta svolgendo a Misterbianco. Primo panel dedicato al progetto “Smartee-Plants: Smart Energy Efficiency wastewater treatment Plants”, finanziato dal Programma Operativo Complementare (P.O.C.) 2014/2020 della Regione Siciliana.
Nel suo intervento dal titolo “Il ruolo del riuso nel panorama nazionale e siciliano”, c

Secondo Fatuzzo, “è indispensabile potenziare il sistema di depurazione e riuso, affinché l’acqua trattata possa essere destinata ad attività che oggi utilizzano acqua potabile pur non essendo necessaria. Un esempio di utilizzo quasi irresponsabile è rappresentato dall’uso di acqua potabile per i serbatoi antincendio, per le fontane ornamentali, per gli autolavaggi, per lavaggio delle strade. In agricoltura e nell’industria deve essere utilizzata l’acqua depurata fino all’assenza di sostanze non consentite per le colture o non compatibili con i vari processi industriali”.
Il Commissario ha ricordato che oggi la quantità di acqua depurata e riutilizzata è insufficiente. Ciò in relazione alle quantità disponibili che invece potrebbero contenere gli effetti negativi della siccità, sempre più frequenti negli ultimi anni.
“Per incrementare l’abitudine al riuso basta ricordare che il sistema attuale restituisce acqua di classe C (utilizzabile per le piante di alto fusto) e D (per le colture utilizzate nei processi produttivi industriali). Affinché tutta l’acqua depurata possa essere utilizzata per ogni coltura bisogna che il processo di depurazione si spinga fino al così detto “quaternario”. In pratica alla produzione di acqua depurata a livelli A (utile per ortaggi da radice, tuberi e bulbi) e B (piante di basso fusto), adatte ad ogni tipo di coltura”.
Fatuzzo ha poi sottolineato l’urgenza di un cambio culturale nel rapporto tra le persone e l’acqua:
“L’acqua è un bene vitale, attorno al quale si sono sviluppate tutte le civiltà. Non può più essere trattata in modo diverso rispetto ad altre risorse fondamentali come gas o elettricità, per le quali esiste una maggiore consapevolezza dei consumi e una maggiore attenzione allo spreco”.
A influenzare, invece, questa percezione di scarso valore dell’acqua è anche il suo prezzo troppo basso che, nelle regioni del Sud, risulta otto volte più basso rispetto al Nord Italia.
“È un paradosso: proprio dove reti e impianti sono più fragili, manca la percezione del valore reale dell’acqua. Il mio mandato da Commissario si svolge esclusivamente nelle regioni meridionali, dove le reti sono un colabrodo e i sistemi di depurazione inefficienti rispetto a modelli virtuosi come quelli della Toscana e dell’Emilia Romagna, dove le tariffe del servizio idrico sono molto più alte ma consentono gli investimenti e gli interventi di manutenzione necessari”.