Nel terzo appuntamento dedicato a questo argomento parliamo di:
- Miti sul comportamento umano durante le emergenze
- Criteri per la selezione dei dispositivi di fuga
- Scelta del miglior respiratore per il piano d’emergenza
Se in uno stabilimento si attivano le sirene di allarme antincendio, quale sarà la reazione di chi lavora all’interno? Ricorderà tutte le regole, le vie di fuga, le procedure praticate nelle esercitazioni anche nella fretta di un evento reale?
Il comportamento umano è molto difficile da prevedere, anche se vi sono alcuni “miti” che tutt’oggi persistono come il rispondere immediatamente ad un allarme oppure essere sopraffatti dal panico o il classico “si salvi chi può”.
Una cosa è certa: per mettersi al riparo nel minor tempo possibile, in caso di emergenza, soccorritori e persone in pericolo devono innanzitutto avere facilmente accesso a un dispositivo che consenta loro di respirare in modo sicuro.
Ma come fare per selezionare il dispositivo di fuga più idoneo? Effettuata l’analisi ambientale (presenza di gas tossici, concentrazioni massime in caso d’incidente, eventuale mancanza d’ossigeno), il datore di lavoro provvederà a stilare un piano di emergenza che tenga conto degli eventuali rischi (incendio, esplosione ecc), del fattore di protezione del dispositivo di soccorso e del tempo di evacuazione. Naturalmente bisognerà anche individuare un luogo sicuro dove potersi riparare e, stabilito che lo strumento deve essere adeguato al rischio calcolato, è necessario che il suo peso e l’impatto sulla respirazione siano contenuti. Criterio imprescindibile in situazioni d’emergenza è la semplicità d’uso: la velocità e l’intuitività nell’indossarlo fanno risparmiare secondi preziosi e quanto più il dispositivo è comodo minore è il rischio di un uso errato. Infine, per stabilire l’efficienza in termini economici, oltre al costo d’acquisto, occorre valutare la durata utile, la riutilizzabilità e la manutenzione.
Tutto quanto sopra descritto fornirà una buona base di partenza per la selezione di respiratori idonei per le varie applicazioni industriali.
Tuttavia, un respiratore idoneo potrebbe anche non costituire la scelta migliore. È necessario considerare anche i pro e i contro di tutti i respiratori idonei per assicurarsi di massimizzare la sicurezza e ridurre i costi di proprietà. Per esempio, se un respiratore ad aria compressa potrebbe essere appropriato per unʼapplicazione, potrebbero comunque sussistere altre buone ragioni per utilizzare un respiratore di emergenza più piccolo, più portatile e meno costoso. In definitiva, è possibile risparmiare e rendere un ambiente di lavoro più sicuro valutando tutte le opzioni disponibili.
Una volta scelto il miglior respiratore rimane un ultimo passo da fare per trasformare un buon programma di preparazione all’emergenza in un ottimo programma: la formazione del personale! Si può avere il miglior strumento al mondo, ma se i lavoratori non sanno come indossarlo sarà inutile. Sebbene la maggior parte delle persone spera di non dover mai usare un respiratore di emergenza, chiunque potrebbe averne bisogno dovrebbe essere istruito – regolarmente e frequentemente – su come indossarlo rapidamente ed efficacemente. È importante rendersi conto che in una situazione di emergenza il panico può facilmente prendere il sopravvento. Indossare e utilizzare lʼequipaggiamento di emergenza deve essere automatico. Perfino pochi secondi di esposizione ad alcune tossine possono essere catastrofici. Un sano rispetto per le conseguenze dellʼesposizione a un pericolo aumenterà la probabilità che i lavoratori utilizzino effettivamente gli appositi respiratori in caso di emergenza.
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