Gli altri siti inquinati: Marghera, Mira, Chioggia e Moranzani. Se risanati permetterebbero di risparmiare 400 mila euro all’anno per ognuno. La Regione avvia un altro tassello con una spesa di 2,5 milioni
Rifiuti pericolosi, scarti industriali velenosi, di cui ci troviamo a pagare ancora pegno nel nostro territorio. Le discariche abusive finite sotto sanzione europea nel 2014 nel Veneziano sono 6: Marghera, Mira, Salzano, Chioggia, Moranzani, Malcontenta C e Sernaglia della Battaglia. Queste ultime due sono state riscattate attraverso le bonifiche dei terreni inquinati che hanno bloccato la procedura d’infrazione Ue, e quindi il pagamento delle relative sanzioni. Venerdì, a palazzo Balbi, la Regione ha presentato l’opera di risanamento (con investimento di 2,5 milioni di euro della legge Speciale per Venezia) che sta per partire a marzo sulla discarica di Sant’Elena di Robegano, nel Comune di Salzano, sotto la regia del commissario straordinario di governo per la bonifica, il generale dell’Arma dei carabinieri Giuseppe Vadalà.
Questo sito del Veneziano, dal terreno argilloso utilizzato per le cave, al termine dell’attività è stato riempito con rifiuti solidi urbani e rifiuti industriali. Nel 2004, dopo l’accertamento del superamento dei limiti di inquinante sull’acqua di falda, con la presenza di sostanze quali arsenico, idrocarburi totali, benzene, cloruro di vinile e dicloropropano, sono state avviate le procedure per le discariche abusive. La situazione ambientale era critica. Sulla bretella di collegamento al passante si riuscì a intervenire solo parzialmente. In ogni caso l’esborso necessario per bonificare quei terreni avrebbe superato i 5 milioni di euro. Solo con il successivo accordo con il ministero dell’Ambiente la Regione Veneto affidò, nel 2016, i lavori a Veneto Acque. Arpav si è messa a disposizione del commissario governativo siglando, in questi giorni, un accordo per dare supporto tecnico alle attività di caratterizzazione e bonifica nei siti restanti, tutti in provincia di Venezia. Per la discarica di rifiuti solidi urbani dell’area Miatello a Marghera si sta svolgendo la verifica della radioattività a cui seguiranno la caratterizzazione dell’area, l’analisi di rischio e il progetto di messa in sicurezza, mentre a Sant’Elena di Robegano a Salzano è stata fatta la conferenza dei servizi.
Veneto Acque
Veneto Acque Spa inizia ad analizzare i rifiuti pericolosi che causano la contaminazione dei 5 ettari di terreno a Robegano. Nell’autunno 2017 viene disegnato il progetto di risanamento e la conterminazione. Viene avviata una gara, che si aggiudica una Ati, associazione temporanea di imprese composta dalla capogruppo Adriatica Strade Costruzioni di Castelfranco Veneto e dalla Cos.Idra di Padova. Il contratto è sottoscritto il 28 gennaio scorso. Tra febbraio e marzo i lavori saranno avviati e si concluderanno entro l’anno per la bonifica dei siti contaminati. Le bonifiche saranno realizzate attraverso iniezioni di materiale per ridare salubrità al terreno. Sarà effettuata la separazione tra il suolo circostante e il sedime dei rifiuti, anche con l’impiego di un mix di cemento e bentonite in funzione del contesto. Per settembre ci potrebbe essere il capping, secondo l’attuale cronoprogramma, cioè la posa di una sorta di guaina di protezione, con l’apertura di un’eventuale finestra concessa dall’Europa per ultimare l’opera, che andrebbe a bloccare la procedura d’infrazione.
Le istituzioni
L’assessore regionale allo Sviluppo economico Roberto Marcato ha sottolineato che la discarica, rimasta in attività dal 1979 al 1985, è «una piaga ereditata da anni ed uno dei siti per i quali anche il Veneto rientra nella procedura di infrazione comunitaria. Oggi però – ha detto l’assessore – segniamo un altro punto a favore del nostro territorio. Siamo felici di aver trovato una soluzione che restituirà il terreno bonificato al comune di Salzano. E voglio esprimere la grande soddisfazione per la collaborazione con il Commissario straordinario generale Giuseppe Vadalà, e con il colonnello Alberto Piccin, con cui abbiamo concordato fin da subito sugli obiettivi e sull’operatività. Lo scorso dicembre abbiamo presentato insieme un analogo intervento per la riqualificazione ambientale dell’ex discarica comunale di Val da Rio a Chioggia. Stiamo lavorando e i risultati si vedono e vanno a beneficio anche del bacino scolante e della laguna di Venezia». Sul Moranzani la situazione rimane complessa perché l’avvio delle bonifiche non può avvenire senza l’interramento degli elettrodotti, su cui però la Regione ha garantito di aver trovato una strada insieme a Terna.