Demolizione in corso per le Dighe di Begato. Atteso da anni, previsto per settembre, messo a rischio dal lockdown, anticipato ai primi agosto, lo smantellamento del mega complesso di edilizia popolare anni ‘70-‘80 del quartiere Begato di Genova entra nel vivo in questi giorni.
Dopo la demolizione degli ascensori della Diga Bianca e lo strip-out interno che ha coinvolto anche la Diga Rossa, si procede con la rimozione dei pannelli esterni per poi mettere mano alle strutture. Sul campo, gli operai dell’associazione temporanea di impresa costituita da Patriarca Group e Fratelli Caschetto, che si è aggiudicata la gara a marzo di quest’anno e ha visto la consegna ufficiale dei cantieri a maggio. La conclusione delle operazioni è prevista per dicembre 2021.
Il progetto Restart Begato
L’intervento avviene nell’ambito del progetto di riqualificazione urbana “Restart Begato” promosso da Comune di Genova, Regione Liguria e Arte Genova gestore degli appartamenti delle Dighe, abitati fino a quest’anno da 389 famiglie. Nei mesi scorsi, con qualche ritardo dovuto all’emergenza sanitaria, gli inquilini sono stati trasferiti in altri appartamenti di Arte, in varie parti della città, per facilitare l’inserimento sociale. La ricollocazione ha coinvolto 374 nuclei familiari, per un totale di 776 persone.
Ma Begato, un quartiere popolare da 1444 alloggi, non viene soltanto demolito. Abbattute le Dighe – di cui salvano e saranno riqualificati 37 alloggi – il progetto prevede la costruzione di un primo lotto di 50 nuove unità abitative a elevata efficienza energetica, dotate di tecnologie avanzate e di domotica. La gara per lo sviluppo di questo modulo abitativo chiamato CasArte è stata assegnata a una associazione temporanea di impresa, la XLam Dolomiti, con sede in provincia di Trento. A questo si accompagneranno interventi per migliorare la vivibilità, la riqualificazione delle aree esterne e dei servizi ludico-ricreativi con la realizzazione di strutture sportive (campo di calcetto e pista di pattinaggio). È inoltre allo studio la realizzazione di altri 150 nuovi alloggi mediante partenariato pubblico-privato.
I lavori di demolizione valgono 5,5 milioni. Per la rigenerazione del quartiere, Regione Liguria destinerà ulteriori 7,5 milioni.
Le fasi della demolizione
Gli ascensori della Diga Bianca e i relativi solai sono stati smantellati a inizio agosto: il vano corsa degli elevatori servirà a scaricare i detriti derivanti dalla demolizione delle strutture. Contemporaneamente è partito il cosiddetto strip-out interno che consiste nella rimozione dall’interno degli alloggi delle Dighe Rossa e Bianca di mobili e suppellettili residui e della rimozione di infissi, tapparelle, corpi scaldanti, tubazioni, impianti elettrici, rivestimenti. Conclusa questa fase, tocca alla rimozione dei pannelli esterni e in autunno si passerà alla demolizione delle strutture.
Le due Dighe di Begato, progettate dall’architetto Piero Gambacciani, si sviluppano su 182.000 metri cubi di costruzione, per 523 alloggi. Il progetto prevede che vengano demoliti 175.000 metri cubi di struttura, corrispondenti a 486 alloggi. La Diga Rossa, che ospita 278 alloggi di ERP – edilizia residenziale pubblica, verrà quindi demolita completamente per un totale di 115.239 metri cubi, mentre quella Bianca, che ne ospita 245 per un totale di 66.720 metri cubi, vedrà la demolizione di 60.244 metri cubi. Per i restanti 6.672 metri cubi, che coincidono con i 37 alloggi superstiti di via Cechov, è prevista la riqualificazione strutturale ed energetica.