Home Demolizioni Detriti del Morandi, c’è il parere di Ispra: deciderà Bucci

Detriti del Morandi, c’è il parere di Ispra: deciderà Bucci

Le macerie potrebbero essere usate per il riempimento di Fincantieri

La struttura commissariale per la ricostruzione del viadotto Polcevera comunica di avere ricevuto, con una nota del ministero dell’Ambiente, il parere di Ispra, l’istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale, organo tecnico dello stesso ministero, sulla destinazione del materiale derivato dalla demolizione di ponte Morandi. L’arrivo del parere di Ispra è stato anticipato dalla cronaca ligure della Repubblica. La nota, come era già trapelato da alcune indiscrezioni in seguito a una riunione informale tra Arpal e Ispra, impone che le macerie siano gestite in base alle disposizioni comunitarie. Una posizione, al momento, aperta visto che tutto dipenderà dalle analisi che le aziende demolitrici dovranno effettuare sulle macerie stesse. L’esame della nota del ministero sarà effettuato lunedì 15 luglio dagli enti preposti (struttura commissariale, arpal, asl e aziende) e le conclusioni saranno sottoposte al commissario straordinario Marco Bucci.

Dopo l’abbattimento controllato con esplosivo del 28 giugno scorso è sorto anche il problema della gestione di 50 mila tonnellate di detriti. Se come era parso dal primo parere di Ispra a Città metropolitana, sull’utilizzo delle macerie, tutte fossero state classificate di default come rifiuto speciale pericoloso in base alle minime percentuali di amianto, il costo per la gestione in discarica sarebbe lievitato di circa 15 milioni di euro (sui 19 preventivati per l’intera demolizione), per non parlare dell’allungamento dei tempi. Ora il ministero dell’Ambiente prescrive alla struttura di rispettare le normative vigenti. In base a quanto affermato in passato dallo stesso sindaco e commissario Bucci, al quale spetterà la decisione finale sull’uso dei detriti, si prevede la presenza di un 60, 70% di macerie completamente privo di amianto, un 25% in cui l’amianto è contenuto sotto soglia, quindi sotto lo 0,1% del manufatto e qualificato come rifiuto speciale, e poi una quota residuale che sarà smaltita in discarica. Quindi gran parte del materiale potrebbe essere reimpiegato, come noto, o per rimodellare gli spazi di quello che sarà il futuro parco sotto il ponte, o per interventi legati a grandi opere o ancora, ma solo nel caso non sia presente amianto, per strutture subacquee come opere di difesa a mare alla foce del torrente Polcevera o per i riempimenti nell’ambito del progetto di ribaltamento a mare di Fincantieri.