È tramontata definitivamente l’ipotesi di utilizzare l’esplosivo per demolire la pila 8 di ponte Morandi
La pila sarà smontata in modo meccanico. Ieri in prefettura a Genova si è svolta una nuova e decisiva riunione della commissione esplosivi ma si è trattato soltanto di un aggiornamento tecnico rispetto a una decisione che deve essere soltanto ratificata e ufficializzata dalla struttura commissariale.
Struttura e imprese hanno valutato già nei giorni scorsi la richiesta di misure di sicurezza da parte della commissione per mitigare i rischi legati alla presenza di amianto e sono arrivati alla conclusione che rinunciare all’esplosivo permetterà di agire più rapidamente. Non esiste però ancora una data ufficiale per lo smontaggio “a taglio” della pila 8, ma anche senza l’uso di esplosivo sarà necessario accompagnare le operazioni con la diffusione di acqua nebulizzata per controllare le polveri (e le fibre di amianto naturale, ancorché sotto soglia) che saranno comunque sprigionate nell’ambiente. Intanto è prevista per domani il calo a terra della quarta trave gerber, quella tra la pila 4 e 5 del lato ovest di ponte Morandi.
Sul fatto che lo smontaggio fosse “più semplice” dell’esplosione aveva già fornito alcune anticipazioni ieri, a margine del consiglio comunale, il sindaco e commissario per la ricostruzione Marco Bucci che però ha sottolineato a più riprese come non esistano al momento alternative alla dinamite per le pile 10 e 11 sul versante est.
“L’istruttoria tecnica sulla problematica relativa all’esplosione di ponte Morandi – ha spiegato Gabriele Mercurio, della polizia mineraria – è già stata affrontata e conclusa dalla commissione, la commissione attendeva da parte di altri soggetti competenti delle valutazioni”.