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Demolizione delle ciminiere all’ex inceneritore di Firenze

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Sono iniziati i lavori di demolizione dell’ex inceneritore di San Donnino a Firenze, attivo dal 1973 al 1986. La decostruzione delle ciminiere, alte 60 metri ciascuna, è a cura dell’azienda Armofer, che ha messo in campo l’escavatore Zeus R980 della Liebherr con braccio telescopico da 60 metri.

Il sito, ora di proprietà di Alia Multiutility spa, ospita attualmente un polo impiantistico per la gestione dei rifiuti urbani, simili e speciali, pericolosi e non pericolosi. Ma il futuro che si prospetta è quello di diventare un punto di riferimento nazionale nel recupero e nella valorizzazione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee).

Il progetto, finanziato per il 35% dal PNRR (oltre 3,5 milioni su un totale di circa 40 milioni di euro), prevede la realizzazione di un impianto all’avanguardia che entrerà in funzione nel giugno del 2026. Questo polo, con una capacità di trattamento fino a 65.000 tonnellate all’anno, si occuperà del recupero e del riciclo di tutti quegli apparecchi che, per guasti, obsolescenza tecnologica o semplice fine vita, necessitano di essere smaltiti.

La demolizione

La demolizione delle ciminiere, iniziata oggi e salutata dal suono delle sirene dell’impianto, avverrà per step successivi. Dopo una prima fase relativa alla rimozione delle passerelle, delle scale di accesso e delle parti in carpenteria metallica, sono iniziati i lavori di demolizione delle porzioni sommitali delle due ciminiere, che raggiungono ciascuna l’altezza di 60 metri, grazie all’utilizzo di un escavatore con braccio telescopico e pinza idraulica.

A protezione della caduta dei detriti che derivano dalle operazioni di demolizione è stato collocato un telo protettivo, mentre i detriti che si depositeranno sulla copertura verranno rimossi mediante l’utilizzo di un escavatore. I lavori non interferiranno con l’operatività dell’impianto di trattamento rifiuti e dell’Ecocentro che si trovano all’interno dell’area.

Le operazioni di demolizione delle ciminiere sono solo una parte di un piano più ampio di riqualificazione strutturale. Una volta completate, si libererà spazio per la costruzione di due nuovi edifici, per una superficie complessiva di 10.000 metri quadri, destinati al recupero dei Raee. Inoltre, è prevista la realizzazione di una linea specializzata nel trattamento dei pannelli fotovoltaici a fine vita e il recupero funzionale dell’edificio dell’ex inceneritore.

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Il nuovo polo di riciclo

Il Polo di San Donnino non sarà solo un luogo di smaltimento, ma anche di ricerca e innovazione. Alia sta studiando la possibilità di inserire linee di trattamento specialistiche per ottimizzare il recupero delle componenti valorizzabili, come le schede elettroniche da cui è possibile estrarre metalli preziosi come oro, argento e palladio. Questa strategia mira a creare un polo di eccellenza nazionale per il recupero e la valorizzazione di metalli e materie preziose.

Il Polo si compone di due macroaree. Nella prima, propriamente impiantistica, avvengono la gestione e il trasferimento dei rifiuti. Nella seconda si svolge, invece, il servizio di Ecocentro, accessibile ai cittadini per la raccolta differenziata, da cui transitano ogni giorno circa 44 tonnellate di materiale. L’unità operativa per i servizi di raccolta sul territorio della Piana (circa 100 autisti e 100 mezzi) comprende inoltre uffici, spogliatoi, rimessaggio veicoli, officina e lavaggio.

Una volta conclusa la demolizione dell’ex inceneritore e di alcuni locali limitrofi, la riqualificazione dell’impianto si svilupperà su una superficie di oltre 20.000 metri quadrati con: il recupero funzionale dell’edificio dell’ex inceneritore; la costruzione di due nuovi edifici di superficie complessiva di 10.000 metri quadri per l’attività di recupero dei Raee, la realizzazione di una una linea specializzata nel trattamento dei pannelli fotovoltaici a fine vita e la riqualificazione dell’area a verde.

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Il trattamento dei rifiuti elettrici ed elettronici

Con una potenzialità di trattamento fino a 65.000 tonnellate all’anno, l’impianto destinato al trattamento dei rifiuti elettrici ed elettronici (Raee) si occuperà di recuperare e riciclare l’insieme degli apparecchi che, a seguito di guasti, inutilizzo o tecnologia obsoleta, giungono a fine vita e devono essere smaltiti.

La filiera circolare così attivata consentirà il mantenimento sul territorio del valore delle materie prime seconde ottenute dal trattamento di recupero, attivando sinergie con altre aziende del gruppo Multiutility specializzate nel recupero delle plastiche, a cui destinare tale flusso per sfruttare ulteriori opportunità di riciclo.

All’interno del Polo di San Donnino, Alia sta inoltre studiando la possibilità di inserire linee di trattamento specialistiche per ottimizzare il recupero delle componenti valorizzabili: in particolare schede elettroniche da cui, attraverso tecnologie di idrometallurgia, è possibile recuperare metalli preziosi, tra cui oro, argento, palladio, nonché batterie al litio da cui estrarre il litio stesso, ma anche cobalto e nichel.

Questo permetterà di realizzare un polo di eccellenza a livello nazionale per il recupero e la valorizzazione di metalli e materie preziose. Il finanziamento ottenuto dal Pnrr per realizzare il nuovo impianto è pari al 35% del valore dell’apporto tecnologico innovativo che l’impianto sarà in grado di realizzare, ovvero oltre 3,5 milioni di euro su un investimento complessivo di circa 40 milioni.

L’avvio dell’impianto è previsto nel giugno del 2026.