Prosegue la rimozione del vecchio magazzino per lo stoccaggio del grano al Porto di Cagliari. Oggi è stata fatta brillare la seconda carica esplosiva, demolendo, così, la seconda colonna del vecchio silos. Per completare l’opera serviranno ancora altre due cariche programmate per le settimane successive alle feste pasquali.
La prima fase della demolizione del silos di Riva di Ponente a Cagliari è iniziata il 18 marzo, quando la torre dei servizi è crollata al suolo con una detonazione da 40 chili di esplosivo. Il resto viene abbattuto a puntate, sempre con esplosivo, nel corso delle prossime settimane.
L’appalto dapoco più di 1 milione di euro fa capo al Consorzio Pangea, che ha incaricato la ditta Deton Srl di far brillare la prima parte del fabbricato. Il resto viene abbattuto a puntate, sempre con esplosivo, nel corso delle settimane.
I silos del porto, realizzati nei primi anni 70 dall’allora Consorzio Agrario della Provincia di Cagliari, sono inagibili dal 2011 per ordinanza dei Vigili del Fuoco e dell’Autorità portuale di Cagliari.
Oggetto della prima fase di demolizione è stata la torre servizi. Alta 54,40 metri, un tempo era adibita agli elevatori per il sollevamento dei cereali. A generare il rapido collasso della struttura la detonazione di 40 chilogrammi di esplosivo dislocati in più punti del plesso. La caduta è stata attutita da appositi vasconi di 60 metri di lunghezza disposti lungo tutto il perimetro dei silos. Contestualmente, piccole microcariche sistemate nelle vasche, hanno innalzato un muro d’acqua nebulizzata di 40 metri, per contenere la propagazione delle polveri.
“Un primo step che, al di là del lato meramente spettacolare, ha richiesto un lungo periodo di progettazione, studi, simulazioni, conferenze di servizi per l’ottenimento delle necessarie autorizzazioni – ha dichiarato l’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna – Numerosi gli interventi effettuati per lo smontaggio delle parti mobili e delle strutture accessorie. Non ultimo, un notevole esborso da parte dell’Ente per la demolizione e la riqualificazione dell’area”.
Un lavoro di tre anni e mezzo, nel corso dei quali l’AdSP, dopo aver sospeso l’abbattimento del fabbricato stabilito dall’ex Autorità Portuale di Cagliari nella primavera del 2017, ha condotto diverse sollecitazioni di mercato per attrarre potenziali investitori interessati a riqualificare il fabbricato in chiave turistico ricreativa, sulla scia di quanto avvenuto in passato nelle principali città portuali europee e oltreoceano.
Proposte la cui mancata formalizzazione ha riattivato il processo di demolizione. Lo sgombero delle aree ed il ripristino dei piazzali proseguirà per alcune settimane con altre due volate.
“Dopo una serie di tentativi per trovare imprenditori interessati a riqualificare i silos in chiave turistico e ricreativa, abbiamo dovuto definitivamente portare a termine il programmato intervento di demolizione – spiega Massimo Deiana, Presidente dell’AdSP del Mare di Sardegna – Un lavoro oneroso sia dal punto di vista economico che procedimentale, realizzato con l’enorme sforzo della struttura tecnica per la progettazione e l’ottenimento delle necessarie autorizzazioni. Dopo 10 anni dalla dichiarazione di inagibilità, il porto si riappropria di una vasta area nella parte operativo-commerciale. Già avviato il progetto di riordino e razionalizzazione degli spazi di banchina e retrobanchinali oltre al potenziamento dei servizi al traffico crocieristico”.