Danno il buon esempio, indicano la strada, ottengono un ritorno in termini di immagine e di risparmi: sono le grandi compagnie impegnate nella transizione verso un’economia sostenibile per l’ambiente. Da Apple a Coca-Cola, da Ikea a Bmw, in 94 hanno aderito all’iniziativa Re100 per soddisfare il 100% dei consumi elettrici attraverso le fonti rinnovabili. Una quindicina di queste ha già raggiunto il traguardo o conta di farlo entro la fine dell’anno. L’ultima ad aver centrato l’obiettivo, con tre anni d’anticipo rispetto a quanto si era prefissata, è Lego.
La regina dei mattoncini colorati, che ha investito 800 milioni di euro in due parchi eolici offshore, ora produce da fonti rinnovabili più elettricità di quella consumata da tutte le fabbriche, i negozi e gli uffici che possiede nel mondo. Per celebrare l’impresa, Lego ha costruito la turbina eolica in mattoncini più alta mai fatta finora, di 6,5 metri. L’opera da Guinness dei primati, ha detto il Ceo della società danese Bali Padda, è stata realizzata allo scopo di “ispirare i bambini nel mondo coinvolgendoli su tematiche ambientali e sociali“.
Lego è arrivata al 100% di rinnovabili dopo una dozzina di aziende. Autodesk lo aveva fatto nel 2016, Microsoft nel 2014, la spagnola Bankia nel 2013 e Voya Financial nel 2007. Google conta di riuscirci nel 2017 così come l’aeroporto londinese di Heathrow. Apple è al 100% in 24 nazioni, mentre a livello globale è al 96%, e sta spingendo per rinverdire anche le sue aziende fornitrici. Il gruppo Bmw, Coca-Cola, Sky, Ikea, Philips, P&G e l’italiana Yoox sono tra le compagnie che hanno fissato il target al 2020, eBay al 2025, General Motors e Jonson & Johnson al 2050. Facebook conta di generare con le rinnovabili il 50% dell’elettricità consumata dai suoi data center, per poi incrementare la percentuale.
La via più veloce verso il bollino verde è indiretta e consiste nell’acquisto di certificati dell’energia rinnovabile, che attestano una determinata quantità di energia prodotta da fonti pulite. Tale modalità rappresenta il 59,6% del totale ed è gettonata soprattutto in Usa. In Europa si prediligono le tariffe green, e cioè le offerte ecosostenibili dei gestori elettrici, una scelta che a livello globale rappresenta il 34,8%. La restante parte è fatta di azioni dirette, come l’acquisto di energia da un impianto eolico o la produzione ‘in casa’ con pannelli fotovoltaici. Ne è un esempio Ikea, che con il vento e il sole si autogenera l’elettricità e in Nord Europa ha già superato il 100% di rinnovabili.