Oltre all’incremento dei flussi avviati al riciclo tradizionale, si registra la continua crescita nel settore della rigenerazione dei pallet, arrivato a superare le 721mila tonnellate recuperate, equivalenti a circa 45 milioni di unità reimmesse al consumo previa cernita e/o riparazione.
Complessivamente, sommando riciclo, riutilizzo e recupero energetico la quota complessiva di recupero dei rifiuti di imballaggio sale al 63,52%. Quanto al numero dei consorziati nel 2016 è cresciuto di 45 unità, arrivando a contarne complessivamente 2.372. Il sistema di recupero e riciclo può contare su un network di 410 piattaforme private, capillarmente diffuse sul territorio, al servizio del tessuto industriale e commerciale.
L’attività di Rilegno non riguarda solo i rifiuti di imballaggio (pallet, cassette, casse e gabbie industriali) ma, grazie all’accordo sottoscritto con Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), anche gli altri rifiuti legnosi che provengono dal circuito domestico. Rilegno attraverso le sue convenzioni garantisce il ritiro dei rifiuti di legno in 4.429 Comuni italiani, per un numero di abitanti che supera i 41 milioni.
Infine, Rilegno sostiene economicamente il sistema del recupero: ogni anno infatti il Consorzio impiega circa 22 milioni di euro per co-finanziare le attività di raccolta e avvio a riciclo. Le percentuali di riciclo, commenta Nicola Semeraro, presidente di Rilegno, “sono molto soddisfacenti e costantemente oltre i limiti fissati dalla legge e ci permettono di guardare con ottimismo anche ai target che la Commissione Europea sta definendo per il futuro, con un innalzamento della quota di riciclo che dovrà arrivare all’80% entro il 2030”.